lunedì 28 marzo 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/750. La lampada che tiene sveglio il coraggio e il silenzio

 


Inizia una nuova settimana, ma non finiscono né la pandemia, né tantomeno la guerra. Com’è diventato ancora più fragile il nostro già fragile equilibrio in questi tempi che ci hanno trovati totalmente impreparati. Mentre faccio fronte ai miei impegni quotidiani con il cuore pesante, la sera cerco distrazioni e ricomincio a guardare la serie Netflix Bridgerton, divertente, ben sceneggiata, magnificamente interpretata, una storia alla Jane Austen dove gli attori non solo bianchi caucasici, scelta che trovo risibile, falsificare la storia, anche se per la giusta causa dell’inclusività non credo giovi ad alcuno. Quel che mi colpisce sempre, quando guardo film e serie tv incentrate sulle storie d’amore, quel che mi colpisce soprattutto che passione erotica e amore siano perfettamente interscambiabili e le incomprensioni tra innamorati nascono e crescono su equivoci dovuti al fatto che i protagonisti non si parlano, non si confrontano, ma elucubrano sui silenzi dell’amato bene e a partire dalle elucubrazioni giungono a conclusioni sempre sbagliate. Forse è meglio che io interrompa di nuovo di seguire questa serie e me ne vada a guardare un film dell’Era Glaciale, forse i cartoni animati distraggono ancora di più. O forse smetto di cercare distrazioni e apro il mio quaderno delle poesie preferite e ne trascrivo una per questa Cronaca 750 di lunedì 28 marzo del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra. Scelgo René Char per l’occasione e con questi pochi versi prendo commiato dal mondo e da questa giornata troppo breve.

 

 

“Non apparteniamo a nessuno, se non al lampo di quella lampada ignota, inaccessibile, che tiene svegli il coraggio e il silenzio”.

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