mercoledì 23 marzo 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/745. A che punto è la notte…

 

 


Non è proprio una domanda, è più un tentativo di capire quanto durerà ancora questa privazione della luce, questa attesa che consuma e sfinisce, questa mancanza d’aria. Se lo chiedono gli insonni soprattutto, quelli per cui la notte è un tormento un’interruzione della vita che non porta sollievo ma solo ulteriori pene. Gli insonni non riescono a sfuggire al minimo rumore notturno, sono assediati dalle sirene in lontananza, dalle rare auto che passano sui grandi viali che portano in periferia. Anche il loro stesso respiro è fonte di fastidio e noia, la notte è un’immensa voragine che toglie piacere e senso alla vita diurna. Ma ci sono anche altri tipi di insonni, non quelli che stentano ad addormentarsi, ma quelli che si svegliano proprio nel cuore del buio perché i rumori umani intorno sono cessati. Che sollievo diventa quel silenzio! Quanta bellezza si offre allora a quelli che non sanno più dormire. È possibile scegliere tra film e serie televisive, ma ancora meglio è mettersi a leggere, perché quel silenzio chiama le parole, perché così può risuonare ancora più alto e chiaro e le parole stesse ne traggono beneficio. Dunque, a che punto è la notte? Quando mi capita di svegliarmi all’improvviso, mentre sto sognando, l’oscurità e il silenzio mi accolgono con un canto di benvenuto e lo stupore di quel silenzio sconosciuto alle ore del giorno mi invade lo spirito e sono grata alla notte di avermi chiamato, di darmi la possibilità di ascoltare quel che non c’è, di prendere in mano un libro e la matita e ricominciare a leggere senza l’assedio delle ore diurne che si inseguono e rincorrono e non conoscono tregua.

 

Una voce che si leva prima ancora che sia alba

 

A che punto è la notte

non lo sappiamo dire.

Solo quando il silenzio ci

chiama, solo allora lasciamo

che i rami del sonno

fioriscano e si pieghino

sotto il peso dei sogni che

ricordiamo. E non c’è più

separazione tra luce e

buio, tra ricordo e

immaginazione. Solo

allora capiamo che ogni

notte orliamo di sogni

il giorno, è questo

il segreto, questa

la benedizione. Un silenzio,

la fonte che zampilla,

una voce che si leva prima

ancora che sia alba, che

sia ripetizione.

 

 

Torno a leggere dopo avere scritto queste poche parole per la Cronaca 745 di mercoledì 23 marzo del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra.

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