lunedì 31 dicembre 2018

Come ringraziano i poeti


In quest’ora della sera, da questo punto del mondo,
io ringraziare desidero il divino labirinto delle cause e degli effetti,
per la diversità delle creature che popolano questo universo singolare
ringraziare desidero per l’amore che ci fa vedere gli altri come li vede la divinità,
per il pane e il sale, per il mistero della rosa che prodiga colore e non lo vede,
per l’arte dell’amicizia, per l’ultima giornata di Socrate.

Ringraziare desidero per il linguaggio, che può simulare la sapienza,
per le parole che in un crepuscolo furono dette da una croce all’altra,
per i fiumi segreti e immemorabili che convergono in noi,
per il mare, che è un deserto risplendente e una cifra di cose che non sappiamo
per il prisma di cristallo e il peso di ottone, per le strisce della tigre,
per l’odore medicinale degli eucaliptus, e la speranza, la fiducia, la lavanda.

Io ringraziare desidero per il coraggio e la felicità degli altri
per la patria sentita nei gelsomini, per lo splendore del fuoco
che nessun umano può guardare senza uno stupore antico,
e per il mare, il più vicino e il più dolce fra tutti gli dei.
Io ringraziare desidero perché sono tornate le lucciole
e per noi, per quando siamo ardenti e leggeri
per quando siamo allegri e grati,
per la bellezza delle parole, natura astratta di dio
per la lettura e la scrittura, che ci fanno esplorare noi stessi e il mondo
per la quiete della casa, per i bambini che sono nostre divinità domestiche,
per l’anima, perché se scende dal suo gradino la terra muore
per il fatto di avere una sorella
perché consola il mio girovagare errante,
per il respiro che è un bene immenso
.

Io ringraziare desidero per tutti quelli che sono piccoli, limpidi, liberi
per l’antica arte del teatro, quando ancora raduna i vivi e li nutre
per l’intelligenza d’amore, per il vino, il suo colore
per l’ozio, con la sua attesa di niente,
per la bellezza tanto antica e tanto nuova.

Io ringraziare desidero per le facce degli altri, le facce del mondo
che sono varie e alcune sono adorabili
per quando la notte si dorme abbracciati
per quando siamo attenti, innamorati,
per l’attenzione che è la preghiera spontanea dell’anima,
per i nostri maestri immensi
per chi nei secoli ha ragionato in noi
per tutte le biblioteche del mondo, per quello stare bene fra altri che leggono
e ancora per il bene dell’amicizia, quando si dicono cose stupide e care
per tutti i baci d’amore,
per l’amore che ci rende impavidi,
per la contentezza, l’entusiasmo, l’ebrezza
Per i nostri morti
che fanno della morte un luogo abitato.

Io ringraziare desidero perché su questa terra esiste la musica,
per la mano destra e la mano sinistra, e il loro intimo accordo
per chi è indifferente alla notorietà,
per i gatti, per i cani esseri fraterni carichi di mistero,
per i fiori e la segreta vittoria che celebrano
per il silenzio, i suoi molti doni,
per il silenzio e per il suo oro
per il sole, nostro antenato.

Ringraziare desidero
per Borges, per Whitman, per Hopkins, per Herbert, per Francesco d’Assisi,
perché scrissero già questa poesia,
per il fatto che questa poesia è inesauribile
e cambia secondo gli uomini
e non arriverà mai all’ultimo verso.

Ringraziare desidero
per i minuti che precedono il sonno, per gli intimi doni che non enumero,
per il sonno e la morte,
questi due tesori occulti.
E infine ringraziare desidero
per l’antica potenza d’antico amor
per amor che muove il sole e l’altre stelle
e muove tutto, in noi….

Mariangela Gualtieri

(mettendo insieme sue varie versioni)


domenica 23 dicembre 2018

quel suono di foglie che ci manca tutto l'inverno

Il peso delle arance


Abito orti importanti.
(...) dagli altri dormo male
e la mia stessa vita non mi è vicina.

Osip Mandel'štam





La mia tazza ha lo stesso colore sabbioso del pane.
La pioggia ha il colore dell'edificio attraverso la strada,
ha strappato dalie rosse
e rovinato un libro appoggiato al davanzale.

La pioggia articolo la pelle di tutte le cose,
rosa di mattoni dal fuoco che li ha cotti,
foglie verde lucertola,
le lingue arricciate delle pigne.
È accurato il modo in cui non siamo mai,
tirando fuori il meglio
senza cambiare una sola cosa.
La pioggia che rende umidi i letti,
la nostra stanza una caverna la mattina,
una tenda nel tardo pomeriggio,
infiamma quel suono di foglie che ci manca tutto l'inverno.

Anne Michaels
Quello che la luce insegna
traduzione e cura di Francesca Romana Paci
Giunti 2000


The Weight of Oranges

My cup’s the same sand colour as bread.
Rain’s the same colour of a building across the street,
its torn red dahlias
and ruined a book propped on the sill.

Rain articulates the skins of everything,
pink of bricks from the fire they baked in,
lizard green leaves,
the wrinkled tongues of pine cones.
It’s accurate the way we never are,
bringing out what’s best
without changing a thing.
Rain that makes beds damp,
our room a cave in the morning,
a tent in late afternoon,
ignites the sound of leaves we miss all winter.

venerdì 21 dicembre 2018

La gioia è vicina


LE PRIME ORE

Le prime ore del mattino. Ancora non scrivi
(anzi, non provi nemmeno a scrivere) leggi solo pigramente

Tutto è fermo, tranquillo, pieno, ma
come per un regalo della musa della lentezza,

come tempo fa, nell'infanzia, in vacanza, quando a lungo
si studiava una mappa colorata prima della gita, una mappa
che prometteva così tanto, stagni profondi nel bosco
come occhi luminosi di farfalla, prati di montagna
coperti di erba pungente;

oppure un momento prima di addormentarsi, quando
ancora non ci sono sogni,
ma già si sente il loro arrivo da ogni parte del mondo,
la loro marcia, il pellegrinaggio, la loro veglia al letto del malato
(malato per davvero) e il vigore tra sculture medievali

rannicchiate in sé nell'eterna immobilità sopra la cattedrale;
le prime ore del mattino, silenzio
-ancora non scrivi,
ancora non capisci così tanto.
La gioia è vicina.


Adam Zagajewski