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giovedì 28 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/781. La nuvola che fiorì solo un istante

 


 Come reagire alla paura, all’orrore, alla guerra lontana ma incombente? La mia amica Elena ha fatto una scelta radicale, si rifiuta di leggere qualsiasi cosa, di vedere immagini e video. Altre persone che conosco preferiscono invece essere super informate e commentano a ruota libera quello che succede. Io mii informo con regolarità ma cerco di non indugiare sulle immagini, soprattutto per un rispetto ideale nei confronti delle vittime. La consapevolezza di vivere in un unico mondo si scontra pressoché ogni giorno con il mistero delle vite degli altri. Ricordate il bellissimo film di qualche anno fa di Florian Henckel von Donnersmarck? Ricordate come l’agente della Stasi cambia radicalmente dopo avere spiato il grande scrittore e commediografo? C’è una poesia molto bella di Brecht che segna il punto di svolta per l’agente Dreyman.

 

Ricordo di Mary A.

 

Un giorno di settembre, il mese azzurro,

tranquillo sotto un giovane susino

io tenni l'amor mio pallido e quieto

tra le mie braccia come un dolce sogno.

E su di noi nel bel cielo d'estate

c'era una nube ch'io mirai a lungo:

bianchissima nell'alto si perdeva

e quando riguardai era sparita.

 

E da quel giorno molte molte lune

trascorsero nuotando per il cielo.

Forse i susini ormai sono abbattuti:

Tu chiedi che ne è di quell'amore?

Questo ti dico: più non lo ricordo.

E pure certo, so cosa intendi.

Pure il suo volto più non lo rammento,

questo rammento: l'ho baciato un giorno.

 

Ed anche il bacio avrei dimenticato

senza la nube apparsa su nel cielo.

Questa ricordo e non potrò scordare:

era molto bianca e veniva giù dall'alto.

Forse i susini fioriscono ancora

e quella donna ha forse sette figli,

ma quella nuvola fiorì solo un istante

e quando riguardai sparì nel vento.

 

 

 

Il bello della vita è che non c’è niente di predefinito, scritto, che le cose possono cambiare. Per questo prego ogni giorno perché la guerra finisca, perché gli uomini di potere rinsaviscano. La poesia di Bertolt Brecht è tratta da Poesie, a a cura di Guido Davico Bonino, Einaudi 2014.

Oggi è giovedì 28 aprile del terzo anno senza Carnevale e questa Cronaca 781 vibra nelle nuvole e cerca baci dimenticati.

lunedì 5 settembre 2016

quella nuvola fiorì solo un istante, in un giorno di settembre, il mese azzurro

Ricordo di Mary A.

Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l'amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce sogno.
E su di noi nel bel cielo d'estate
c'era una nube ch'io mirai a lungo:
bianchissima nell'alto si perdeva
e quando riguardai era sparita.

E da quel giorno molte molte lune
trascorsero nuotando per il cielo.
Forse i susini ormai sono abbattuti:
Tu chiedi che ne è di quell'amore?
Questo ti dico: più non lo ricordo.
E pure certo, so cosa intendi.
Pure il suo volto più non lo rammento,
questo rammento: l'ho baciato un giorno.

Ed anche il bacio avrei dimenticato
senza la nube apparsa su nel cielo.
Questa ricordo e non potrò scordare:
era molto bianca e veniva giù dall'alto.
Forse i susini fioriscono ancora
e quella donna ha forse sette figli,
ma quella nuvola fiorì solo un istante
e quando riguardai sparì nel vento.


Bertolt Brecht
Poesie
a cura di Guido Davico Bonino
Einaudi 2014

(questa poesia è diventata famosissima grazie al meraviglioso film 
Le vite degli altri di Florian Henckel von Donnersmarck)

Erinnerung an die Marie A.
1
An jenem Tag im blauen Mond September
Still unter einem jungen Pflaumenbaum
Da hielt ich sie, die stille bleiche Liebe
In meinem Arm wie einen golden Traum.
Und über uns im schönen Sommerhimmel
War eine Wolke, die ich lange sah
Sie war sehr weiß und ungeheuer oben
Und als ich aufsah, war sie nimmer da.

2
Seit jenem Tag sind viele, viele Monde
Geschwommen still hinunter und vorbei.
Die Pflaumenbäume sind wohl abgehauen
Und fragst Du mich, was mit der Liebe sei?
So sag ich dir: Ich kann mich nicht erinnern
Und doch, gewiß, ich weiß schon, was du
meinst.
Doch ihr Gesicht, das weiss ich wirklich
nimmer
Ich weiß nur mehr: ich küßte es dereinst.

3
Und auch der Kuß, ich hätt ihn längst
vergessen
Wenn nicht die Wolke dagewesen wär
Die weiß ich noch und wird ich immer
wissen
Sie war sehr weiß und kam von oben her.
Die Pflaumenbäume blühn vielleicht noch
immer
Und jene Frau hat jetzt vielleicht das siebte
Kind
Doch jene Wolke blühte nur Minuten
Und als ich aufsah, schwand sie schon im
Wind.

mercoledì 6 aprile 2016

neve, il mutare delle stagioni, scrivere, viaggiare, essere gentili

Piaceri


Il primo sguardo dalla finestra al mattino
il vecchio libro ritrovato
volti entusiasti
neve, il mutare delle stagioni
il giornale
il cane
la dialettica
fare la doccia, nuotare
musica antica
scarpe comode
capire
musica moderna
scrivere, piantare
viaggiare
cantare
essere gentili.

Bertolt Brecht
Poesie
a cura di Guido Davico Bonino
Einaudi 2014

Vergnügungen

1954 (Gedichte 1947-1956)

Der erste Blick aus dem Fenster am Morgen
Das wiedergefundene alte Buch
Begeisterte Gesichter
Schnee, der Wechsel der Jahreszeiten
Die Zeitung
Der Hund
Die Dialektik
Duschen, Schwimmen
Alte Musik
Bequeme Schuhe
Begreifen
Neue Musik
Schreiben, Pflanzen
Reisen
Singen
Freundlich sein.