Di nuovo domenica, inesorabile, imprevista, inquieta.
Proprio come ogni domenica che l’ha preceduta. C’è sempre questo tempo bislacco
a Milano, verso ora di pranzo esce il sole, folate di vento gelido
schiaffeggiano i passanti, non piove. Ricordo quando marzo era il mese delle
piogge e così vado a cercare qualche vecchia poesia che mi evochi quel tempo,
quel clima. Mi imbatto in una poesia di Elena Schwartz che mi piace molto, la
scelgo per accompagnare le poche parole necessarie a dire questa domenica che
si avvia al compimento. Una domenica di siccità e di preoccupazione, in cui le
parole faticano a uscire nel mondo. Come la pioggia, come la primavera.
Il
ciliegio e Thomas Mann
Le piogge hanno assalito la primavera. Hanno
scosso
Gli alberi gettando i petali in una
pozzanghera,
Essi giacciono, luccicando, il loro sonno è
esile,
Il ciliegio si agita nel vento
Come una legione di cagnolini adirati.
La primavera tosata,
La primavera offesa,
E la gola è assediata da nubi
Così azzurre.
Il ciliegio è una Montagna Magica –
Con dentro un tedesco tisico
Il cui allegro rossore fatale
È come i fiori tremanti del ciliegio.
Oggi è domenica 13 marzo del terzo anno senza
Carnevale e del prima anno di guerra e questa Cronaca 735 sta ancora cercando
un angolo dove poter fiorire in pace.
Nessun commento:
Posta un commento