Visualizzazione post con etichetta Philip Larkin. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Philip Larkin. Mostra tutti i post

mercoledì 22 luglio 2015

e la luce, irrefutabile grande ampia, impedisce alla cicatrice di guarire

Anche a tanta distanza assaporo il dolore
di steli taglienti e amari, che ti fece 
                                             inghiottire.
L'occasionale impronta del sole,
                                     il breve, animato
inquieto moto delle ruote fuori, lungo
                                            la strada,
dove Londra nuziale dall'altra parte
                                           si piega;
e la luce, irrefutabile grande ampia,
impedisce alla cicatrice di guarire,
e mette la vergogna allo scoperto.
Per tutto il lento giorno la tua mente
restò aperta come un cassetto di coltelli.

Philip Larkin
Le nozze di Pentecoste
traduzioni di Renato Oliva e Camillo Pennati
Einaudi 1969

martedì 4 febbraio 2014

Foglie che spuntano su un albero: come qualcosa di quasi detto

Qual è la differenza tra scrittura di testi jazz e fiction?
La musica esprime idee e trasmette significati in modo molto diverso dalla letteratura. Alla fine di un concerto il pubblico avrà impressioni e opinioni molto diverse sulle melodie ascoltate. La letteratura esprime idee, trasmette messaggi e significati in modo oggettivo. Se scrivo: "C'è una bottiglia di vino sul tavolo", questo passaggio esprime una realtà oggettiva. Se il mio amico Michael volesse esprimere la stessa immagine in musica, be' le lascio immaginare. La musica mi ricorda un passaggio di Philip Larkin: "Leaves coming on a tree: something almost being said..." (Foglie che spuntano su un albero: come qualcosa di quasi detto...", ndr). La stessa cosa avviene al cinema: il visivo è molto più oggettivo dell'astrazione musicale.

E il suo prossimo lavoro allora cosa sarà? Un libro o un altro libretto?
Sto preparando un nuovo romanzo, il protagonista è un giudice. Ma la gestazione come sempre sarà lunga: passo molto tempo a pensare, sono molto lento. Ma non c'è molto: c'è letteratura in abbondanza su poliziotti e spie di tutte le nazionalità, su studi di avvocati abilissimi e indomiti, ma quasi nessuno parla dei giudici. E invece i giudici e scrittori hanno un compito simile, in fondo: prendono decisioni che determinano destini umani.

frammenti della conversazione di Ian McEwan con Emilia Ippolito 
l'Espresso 13 giugno 2013

martedì 26 febbraio 2013

Cosa fa pesanti le mie mani?


Partire

C’è una sera che avanza
Tra i campi, una sera mai vista prima,
Che non accende luci.

Di seta sembra a distanza, ma
Come s’accosta alle ginocchia e al petto
Non porta conforto.

Dov’è più l’albero che stringeva
La terra al cielo? Cosa c’è sotto le mie mani,
Che non riesco a sentire?

Cosa fa pesanti le mie mani?

Philip Larkin
Traduzione di Roberto Deidier
da Poeti della malinconia
Donzelli editore 2001