Oggi è il primo giorno di primavera, l’equinozio è arrivato. La giornata internazionale della poesia sarà domani, ma la primavera la festeggiamo oggi. La primavera è arrivata, ma il mondo crolla e non ho altre parole che questa poesia oggi, in questa domenica ancora gelida, dove i fiori non sanno che noi abbiamo freddo, che nevica nei nostri cuori e nelle nostre anime. Mentre la mente cerca di dare una cornice di senso a quanto sta accadendo nel mondo. Così scelgo questa poesia di Juan Cobos Wilkins che ho già pubblicato sul blog alcune volte in passato.
Biografia impura
Un poeta non deve in primavera
passare da solo per i parchi.
Sotto i rami si abbracciano le coppie
e l’erba è umida.
Non deve attraversare
da solo i parchi in primavera.
Ci sono nuvole lanceolate, voli, resti
di amore usato già in terra, e i lillà,
i lillà così dolci, come feriscono.
In primavera è pericoloso il mondo.
Siamo impreparati e indifesi di fronte alla primavera? Sì,
lo siamo, siamo vulnerabili, perché siamo pronti all’amore e alla speranza. Andiamo
avanti perché abbiamo la speranza che combatte l’orrore. Oggi è domenica 20
marzo del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa
Cronaca 742 ancora raccoglie lillà in fondo al giardino. Di seguito la versione
originale della poesia.
Biografia impura
Un poeta no debe en primavera
cruzar solo la tarde de los parques.
Bajo las ramas se abrazan las parejas
y la yerba humedece.
No debe pasear
en primavera solo por
los parques.
Hay nubes lanceoladas,
vuelos, restos
de amor usado ya en la
tierra, y las lilas,
tan suaves las lilas,
cómo hieren.
En primavera es peligroso el mundo.
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