mercoledì 9 marzo 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/731. Si è spalancato un brandello di cielo in quell’azzurro smisurato

 



Oggi è un giorno speciale, oggi è il giorno del secondo anniversario da quando ho iniziato a scrivere le Cronache dall’anno senza Carnevale. Era il primo giorno del primo lockdown del 2020. La pandemia era appena stata riconosciuta come tale, eravamo ancora illusi che con qualche settimana di sacrifici, tutto sarebbe andato bene e che nulla sarebbe stato più come prima. Niente è andato bene e i cambiamenti che sono arrivati non sono stati cambiamenti positivi. Nonostante i vaccini il virus non è scomparso, forse è davvero un virus endemico con cui dovremo abituarci a convivere. Dopo le cinque settimane del primo lockdown non ho smesso di scrivere perché ho sempre pensato che non fosse finita e l’anno è raddoppiato, gli anni sono diventati due e adesso siamo nel terzo anno di pandemia e nel primo anno di guerra.

A volte mi sconsolo e mi chiedo che senso abbia continuare a scrivere, ma poi continuo. Perché la vita eccede sempre le nostre intenzioni e i nostri desideri, anche se spesso non è una storia a lieto fine. Ma voglio pensare solo che l’annuncio della primavera ha attraversato la città silenziosa. Portato da questo vento anomalo e gelido, la primavera ha subito tinto i rami dei colori più squillanti, di giallo e di rosa soprattutto. E chi sono io per oppormi all’arrivo della primavera?

 

 

Ha portato il vento di lontano

l'annuncio d'un primaverile canto,

luminoso e profondo, chissà dove,

s'è spalancato un brandello di cielo.

In quell'azzurro smisurato,

fra gli albori della vicina primavera,

gemevano le bufere invernali,

si libravano i sogni delle stelle.

Timide, cupe, profonde

le mie corde piangevano.

Ha portato il vento di lontano

le tue canzoni squillanti.

 

 

Il vento di lontano, questa vento che sembra provenire dalle gelide steppe della Siberia, e l’azzurro smisurato del cielo. Valeva la pena di vivere sino a oggi per vederli e sentirli? Sì, valeva la pena.

Oggi è mercoledì 9 marzo del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 731 attraversa il cielo e gioca con il vento.

La poesia è di Alexandr Blok, tratta da Poeti russi nella rivoluzione, a cura di Bruno Carnevali, Newton Compton 1971

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