Oggi sono stata in giro quasi tutto il giorno, lavoro, lavoro e un sopralluogo a Sesto San Giovanni per un sopralluogo in vista delle conferenze che farò a fine mese sulle mie amate poetesse. In realtà non avevo proprio molto da fare, così ho continuato a rileggere Donne e fantastico di Giuliana Misserville per mettere a fuoco la presentazione che farò sabato prossimo alla Libreria delle donne di Milano. Dopo il sopralluogo pranzo in trattoria dove ho mangiato cicoria e purè di fave, buono come lo faceva la mia mamma pugliese.
“Era uno di quei giorni di marzo in cui il
sole splende caldo ed il vento soffia freddo: quando è estate nella luce e
inverno nell'ombra”, così scriveva Charles Dickens in Grandi Speranze ed era proprio quello che sentivo anche io, vedevo
l’estate avanzare nelle lame di luce, negli alberi già fioriti e poi,
all’improvviso, bastava svoltare all’ombra e di nuovo il gelo di questo inverno
infinito mi assaliva. Prima di andare a casa, ho assistito alla presentazione
di una bellissima collezione di cartoline della vecchia Milano, una delle mie
passioni, immagini che mi emozionano sempre moltissimo e che mi riportano all’indietro
in antiche atmosfere, molto prima che io nascessi, ma poi anche nella Milano
degli anni Sessanta e Settanta, quella di cui ho più nostalgia. Nonostante l’angoscia
per la guerra, lo stato d’animo plumbeo, non resto insensibile alla bellezza
che mi circonda e cerco, seppure con grande fatica, parole che rendano conto di
quanto accade, di quanto vedo e di quanto sento.
Oggi è giovedì 3 marzo del terzo anno senza
Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 725 se ne sta silenziosa,
seduta su una panchina, metà all’ombra, metà al sole.
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