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venerdì 3 giugno 2016

le citazioni della natura in una strada metropolitana

Dalle fessure del marciapiede un'erba, rada, già secca. I tentacoli di un platano spoglio contro un cielo senza trasparenza, biancastro. Uno stormo di rondoni taglia l'aria, scompare. Le citazioni della natura in una strada metropolitana non illudono all'altrove, ma sono come le sillabe della privazione, la voce afona dell'assenza. Il suono di una foresta non arriva a lambire questa voce, a farsi immagine, o desiderio. Il frangersi delle onde sulla scogliera non arriva a farsi ricordo.

Antonio Prete
Prosodia della natura
Frammenti di una Fisica poetica
Feltrinelli 1993

giovedì 22 gennaio 2015

Trattato della lontananza

Nell'addio la separazione non è ancora avvenuta e tuttavia è già presente con la sua ombra. 
La lontananza non è ancora delineata, e tuttavia già s'affaccia con la sua spina.

(...)
L'addio è esperienza della lontananza prima che la lontananza ci sia davvero.

(...)
Nell'addio il prima e il dopo si danno appuntamento, convergono nello stesso istante, ciascuno carico della sua pena.

Antonio Prete
Trattato della lontananza
Bollati Boringhieri 2008

venerdì 21 novembre 2014

Tradurre è protrarre le parole di un addio

Tradurre, me ne sarei accorto dopo, è protrarre le parole di un addio. Perché nella separazione dell'autore, nella lontananza, temporale e geografica e linguistica dell'autore, si ricompone una presenza: la nuova lingua, la lingua del traduttore, accogliendo nella sua casa l'originale, offrendo ad esso un nuovo abito, nuovi suoni, nuovi ritmi, istituisce uno spazio-tempo perché quella distanza - che è distanza dall'originale- sia compensata, o almeno mitigata.

Antonio Prete
Trattato della lontananza 
Bollati 2008 

lunedì 7 luglio 2014

L'opera non è mai compiuta, tutto quel che creiamo è dentro di noi

L'opera non è mai compiuta. Essa ci lascia nell'incompiuto, nel cui spazio moriamo. Quel che ci rimane è solo la sua parte bianca, e non si tratta di utilizzarla, ma solo di tollerarla. Lì dobbiamo installarci. Accettare il vuoto il nulla, il bianco. Tutto quel che creiamo è dietro di noi.
Oggi io sono, di nuovo, in quel bianco: senza lingua, senza gesti, senza parole.

Edmond Jabès 
Il libro della sovversione non sospetta
a cura di Antonio Prete
SE 2005


giovedì 5 dicembre 2013

L'ispirazione è la vuota regione dell'attesa

Alfabeti senza lingua e voci senza ritmo trascorrono sul bianco della pagina che attende un verso. 
Le poetiche hanno dato il nome di ispirazione a questa vuota regione dell'attesa.
Tempo d'una privazione che attende d'essere colmata. Sogno di un patto tra il corpo e la lingua, tra il volteggiare delle immagini e le parole, tra l'essenza delle cose e i nomi.
L'attesa d'un verso è il bianco della pagina in cui tremano tutte le trasparenze di bianco prima che, accogliendo la parola, la pagina si faccia esperta dell'alfabeto degli uomini.

Antonio Prete
Il demone dell'analogia.
Da Leopardi a Valéry studi di poetica
Feltrinelli 1986

mercoledì 20 novembre 2013

Nell'immobilità del nome sta la poesia

La lingua della poesia traduce ogni elemento della natura - pietra o nuvola, foglia o stella - nell'immobilità del nome.

Antonio Prete
Prosodia della natura: Frammenti di una fisica poetica
Feltrinelli 1993