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domenica 12 giugno 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/826. La prevalenza del bianco tra mille colori

 


 

Oggi è stata una giornata davvero speciale ed emozionante, iniziata con il matrimonio di Giorgia ed Enrico e terminata con una lunga passeggiata a piedi nudi sulla battigia a parlare di romanzi e scrittori. La sposa era bellissima e lo sposo pure, splendevano nella magnifica giornata estiva in un luogo incantato, circondati dalla bellezza del paesaggio abruzzese, colline, colline e il mare sullo sfondo. Kristine ha officiato la cerimonia e quando gli sposi hanno letto le promesse, confesso che anche il mio cuore di pietra si è smosso e mi sono commossa, come non mi succedeva al matrimonio di mio fratello e come non mi succede di solito ai matrimoni. Alla cerimonia è seguito un pranzo nuziale perfetto, con ogni ben di dio di cibo e bevande e tra mille chiacchiere, giochi, divertimenti. E così è passata questa giornata magnifica, terminata con la performance di Luca, una dei testimoni della sposa, che ha scritto e recitato due poesie erotiche scritte per l’occasione. L’unico momento di solitudine che mi sono concessa in questa giornata di riti collettivi, è stata a bordo piscina, quando mi sono messa a contemplare il paesaggio intorno e il cielo contornato dalle palme che lo inquadravano, verde su azzurro intenso, scintillii dell’acqua battuta dai raggi del sole che raggiungevano comunque il mio sguardo, le chiacchiere degli invitati che arrivavano come un’eco lontana. Ogni tanto mi fermavo a guardare i bei vestiti delle signore dai colori che coprivano davvero tutta la gamma dell’arcobaleno, lavanda, rosso, rosa, fucsia, bianco, avorio, blu, arancione, blu china, verde, verde chiarissimo, oro, giallo, azzurro, avorio sfumato di rosa e ancora lavanda. E la sposa in bianco che è il classico colore da matrimonio in un abito incantevole con lo strascico e un enorme bouquet di rose bianche. È proprio vero, più si invecchia più si apprezzano i riti e le consuetudini della tradizione, almeno così è per me.

Oggi è domenica 12 giugno del terzo anno senza Carnevale e questa Cronaca 826 ha gli occhi colmi di bellezza e il pancino satollo di torta nuziale, una squisita millefoglie con la crema pasticcera e le gocce di cioccolato.

lunedì 18 gennaio 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/316: il mondo ha molte voci e ancor più colori

 



 

Quando girovago per la città invernale, nelle albe rosate di questi giorni, all’inizio mi sembra che tutto sia silenzioso e intatto. Poi mi metto ad ascoltare e tacciono, così, anche i pensieri.

 

 

Le voci del mondo

 

Ci sono cose che scricchiolano: il ghiaccio,

le foglie secche, il legno quando li

calpestiamo anche se siamo delicati.

Ci sono cose che gemono: le finestre quando

il vento urla, il ghiaccio quando si scioglie,

le sirene quando la nebbia sale.

Ci sono cose che tacciono: il mare dopo

la tempesta, i libri quando abbiamo finito

di leggere, la matita dopo l’ultimo disegno.

Ci sono cose che non hanno voce: la rosa

silenziosa fiorita in fondo al giardino, tutto

l’azzurro che scontorna il cielo, le nuvole

che non abbiamo chiamato ma che sanno

sempre quando arrivare.

Queste le voci del mondo, queste le voci

del mondo che si prestano a essere parola,

scritta e mai pronunciata.

 

Quanto vale quest’aria fredda e invitante? Quanto mi libera e attraversa i pensieri? Vado leggera per le strade e lascio frammenti d’ombra negli angoli, li ritroverò al ritorno e li raccoglierò per farne un piccolo mosaico.

 

 

Forse, domani, arriveranno i colori

 

Se prendo un angolo d’azzurro nel

cielo e lo accosto a un frammento

azzurro, un ricordo del mare, ecco

che avrò dato un senso a questo

chiaro mattino. Se strappo alla

nuvola il bianco vapore e lo

intreccio con il gelo del davanzale,

sarà pronta la tovaglia per imbandire

questa tavola del mondo, così

povera in questi giorni. Se rubo

il verde ai pini che aspettano

pazienti il ritorno della primavera,

se accosto il verde di una mattina

estiva, ecco che la ciotola sarà

colma e il respiro più fermo.

Se rubo il fuoco al fuoco stesso,

se rubo il rosso del melograno,

se copio la tinta precisa del pettirosso,

avrò abbastanza tonalità per scrivere

d’amore, l’amore rosso e gioioso che

danza nelle fiamme e tra le nostre

mani. Altri colori attendono un furto,

un prestito o un dono, arriveranno,

arriveranno, forse, domani.

 

Gelo, poca gente in giro, la casa nella città silenziosa mi dice di andare. Parto con la solita valigia piena di libri e nella Casa delle Parole so che tutti aspettano il mio ritorno.

Oggi è lunedì 18 gennaio del secondo anno senza Carnevale e questa è la Cronaca 316, intessuta delle due poesie inedite che ho scritto tra la finestra e il tavolo della cucina.

sabato 20 gennaio 2018

La casa azzurra non ha voce

Casa azzurra

La casa azzurra ha balconi azzurri,
porte azzurre, tetto azzurro.
La casa azzurra imita il cielo,
è un cubo azzurro nel sentiero.
La casa azzurra non ha voce,
le persiane sono chiuse.

Io sto al bordo del sentiero.
Il cielo si fa più limpido.
Tutte le nuvole spariscono.
La casa azzurra non c’è più.


Danilo Bramati
Dietro ogni silenzio
Atì editore 2017

sabato 17 dicembre 2016

Il profumo del vuoto

IL FIORE DELL’ASSENZA


Spunta il fiore dell’assenza.
Ha foglie assenti, petali assenti.
Vive nel vaso dell’assenza, nella terra dell’assenza.
Ha i colori dell’assenza. Beve l’acqua dell’assenza.
Se lo guardi non lo vedi. Ha il profumo del vuoto.
Spunta il fiore dell’assenza, e nell'assenza sfiorirà.


Danilo Bramati
Il fiore dell'assenza
Atì editore 2016

sabato 22 ottobre 2016

azzurro ceruleo, blu cobalto, azzurro oltremare, indaco

Testamento

Lascio ai miei amici
Un azzurro ceruleo per volare in alto
Un blu cobalto per la felicità
Un azzurro oltremare per stimolare lo spirito
Un vermiglio per fare circolare il sangue allegramente
Un verde muschio per calmare l’inquietudine
Un giallo oro: ricchezza
Un violetto di cobalto per la rêverie
Una lacca di garanza che fa udire il violoncello
Un giallo cadmio: fantascienza, brillio, splendore
Un giallo ocra per accettare la terra
Un verde Veronese per ricordo della primavera
Un indaco per accordare lo spirito al temporale
Un arancione per suscitare la vista di un albero di limoni in lontananza
Un giallo limone per la grazia
Un bianco puro: purezza
Terra di Siena naturale: tramutazione dell’oro
Un nero sontuoso per vedere Tiziano
Una terra d’ombra naturale per accettare meglio la nera malinconia
Una terra di Siena bruciata per il sentimento di durata

Maria Helena Vieira da Silva
traduzione di Antonio Tabucchi
grazie a Luca Rosati per la segnalazione

Estuaire bleu, 1974


Eu lego aos meus amigos
Um azul cerúleo para voar alto.
Um azul cobalto para a felicidade.
Um azul ultramarino para estimular o espírito.
Um vermelhão para o sangue circular alegremente.
Um verde musgo para apaziguar os nervos.
Um amarelo ouro: riqueza.
Um violeta cobalto para o sonho.
Um garança para deixar ouvir o violoncelo.
Um amarelo barife: ficção científica e brilho; resplendor.
Um ocre amarelo para aceitar a terra.
Um verde veronese para a memória da primavera.
Um anil para poder afinar o espírito com a tempestade.
Um laranja para exercitar a visão de um limoeiro ao longe.
Um amarelo limão para o encanto.
Um branco puro: pureza.
Terra de siena natural: a transmutação do ouro.
Um preto sumptuoso para ver Ticiano.
Um terra de sombra natural para aceitar melhor a melancolia negra.
Um terra de siena queimada para o sentimento de duração.