La primavera si avvicina con passi di lupo, geme con il
vento, ancora più forte di quanto non faccia l’inverno che cede il passo, cede
la neve e cede i sogni della pietra, più verdi che mai nella foresta
addormentata. Con la primavera si avvicina anche la Pasqua, il segno che la
morte può essere sconfitta.
Resurrezione
Talvolta ci
alziamo
ci alziamo per la resurrezione
nel bel mezzo del giorno
coi nostri capelli vivi
con la nostra pelle che respira.
Intorno a noi
c’è solo il consueto.
Niente miraggi con palme
con leoni pascolanti
e mansueti lupi.
Le sveglie
non cessano di ticchettare
le loro lancette luminose non si spengono.
Il consueto però è leggero
però è invulnerabile
ordinato in un ordine segreto
anticipato in una casa di luce.
Come
risorgeremo in questi anni di guerra e di pandemia? Come potremo ritrovare la strada
per la nostra casa di luce? Affidiamoci alla vita, affidiamoci alla muta
preghiera delle gemme sui rami che ci stanno sussurrando: “Torniamo, anche
quest’anno torniamo”.
Oggi è venerdì 18 marzo del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 740 conta le gemme sui suoi stessi rami. La poesia Resurrezione è di Marie Luise Kaschnitz. Una sensibile contemporanea, a cura di Nino Muzzi, Poesia n. 343 Dicembre 2018
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