domenica 23 gennaio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/686. Vivo la mia vita in cerchi che si allargano

 

 


 

Oggi è stata una domenica felicemente monacale, dove mi sono concentrata nella revisione e correzione del mio nuovo romanzo. Non erano molte le cose da sistemare, ma dopo avere finito la lettura ad alta voce con Elisabetta Giromini, scrittrice talentuosa e amica preziosa – io ho letto il suo romanzo e lei il mio – ho preferito lasciar trascorrere un po’ di tempo prima di mettere di nuovo mano al libro. Sono state ore belle e intense, sono persino riuscita a commuovermi in alcuni passaggi e a sorridere in altri, proprio come se il libro non lo avessi scritto io. Come compagno di lavoro ho tenuto accanto a me un libro che amo moltissimo, Il libro d’ore di Rainer Maria Rilke, soprattutto nella traduzione fatta da Lorenzo Gobbi, poeta e traduttore raffinato oltre che uno dei più cari e vecchi amici. Come faccio sempre con i libri di poesia ho aperto a caso, letto, sottolineato, sono andata all’inizio ed è proprio la seconda poesia da cui ho tratto il titolo della Cronaca:

 

 

Vivo la mia vita in cerchi che si allargano,

che passano sopra le cose.

L’ultimo, forse, non potrò portarlo a compimento,

ma voglio protendermi, tentare.


Giro attorno a Dio, alla torre antica dell’inizio,

le giro attorno da migliaia d’anni

e ancora non so: sono un falco, o una tempesta,

o un canto, forse – grande.

 

 

 

È bellissima l’immagine della vita in cerchi che si allargano, come un sasso gettato nell’acqua, le onde si allargano verso l’infinito, sino a quando non verranno riassorbite dall’immensità che le circonda. C’è qualcosa di profondamente consolatorio in questo pensiero e leggere Rilke è sempre un momento di verità e profondità. Perché il senso dell’eternità e della bellezza della vita si manifestano e sono caldi e vicini e la notte è un rifugio come il giorno la nostra casa. La poesia di Rilke è sempre un balzo oltre la vita ordinaria e la trascendenza è la sua cifra, forse per questo lo leggo sempre come se stessi leggendo un mistico o un oracolo.

Ho passato un giorno di cui rendere grazie, dove mi sono presa cura del mio libro, dove ho letto parole meravigliose e dove ora sto scrivendo questa Cronaca 686 di domenica 23 gennaio del terzo anno senza Carnevale accompagnata dalla voce di Zucchero e dalla musica di Miles Davis che cantano e suonano Dune Mosse, un’altra preghiera laica che mi mette i brividi ogni qual volta l’ascolto.

Nessun commento: