Oggi è stata una domenica felicemente monacale, dove mi sono concentrata nella revisione e correzione del mio nuovo romanzo. Non erano molte le cose da sistemare, ma dopo avere finito la lettura ad alta voce con Elisabetta Giromini, scrittrice talentuosa e amica preziosa – io ho letto il suo romanzo e lei il mio – ho preferito lasciar trascorrere un po’ di tempo prima di mettere di nuovo mano al libro. Sono state ore belle e intense, sono persino riuscita a commuovermi in alcuni passaggi e a sorridere in altri, proprio come se il libro non lo avessi scritto io. Come compagno di lavoro ho tenuto accanto a me un libro che amo moltissimo, Il libro d’ore di Rainer Maria Rilke, soprattutto nella traduzione fatta da Lorenzo Gobbi, poeta e traduttore raffinato oltre che uno dei più cari e vecchi amici. Come faccio sempre con i libri di poesia ho aperto a caso, letto, sottolineato, sono andata all’inizio ed è proprio la seconda poesia da cui ho tratto il titolo della Cronaca:
Vivo la mia vita in cerchi che si allargano,
che passano sopra le cose.
L’ultimo, forse, non potrò portarlo a compimento,
ma voglio protendermi, tentare.
Giro attorno a Dio, alla torre antica dell’inizio,
le giro attorno da migliaia d’anni
e ancora non so: sono un falco, o una tempesta,
o un canto, forse – grande.
È bellissima l’immagine della vita in cerchi che si
allargano, come un sasso gettato nell’acqua, le onde si allargano verso l’infinito,
sino a quando non verranno riassorbite dall’immensità che le circonda. C’è
qualcosa di profondamente consolatorio in questo pensiero e leggere Rilke è
sempre un momento di verità e profondità. Perché il senso dell’eternità e della
bellezza della vita si manifestano e sono caldi e vicini e la notte è un
rifugio come il giorno la nostra casa. La poesia di Rilke è sempre un balzo
oltre la vita ordinaria e la trascendenza è la sua cifra, forse per questo lo
leggo sempre come se stessi leggendo un mistico o un oracolo.
Ho passato un giorno di cui rendere grazie, dove mi sono presa cura del mio libro, dove ho letto parole meravigliose e dove ora sto scrivendo questa Cronaca 686 di domenica 23 gennaio del terzo anno senza Carnevale accompagnata dalla voce di Zucchero e dalla musica di Miles Davis che cantano e suonano Dune Mosse, un’altra preghiera laica che mi mette i brividi ogni qual volta l’ascolto.
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