Mi piace indugiare al risveglio, prendere il tempo per ritornare sui sogni, decidere se scriverò qualcosa intorno. Indugio perché ogni risveglio è un ritorno da una terra sconosciuta di cui vorrei tenere con me almeno qualche frammento. È poi il profumo del caffè, un’intera carovana di realtà e impegni, a prendere il sopravvento. Ma non riesco a smettere di pensare alla notte che sistema le cose e queste immagini mi hanno accompagnato per tutta la giornata.
Il nuovo giorno è
iniziato
A che punto è la notte? Questa
è la domanda del mattino che
aspetta. Aspetta che la notte
finisca di ripiegare il buio in
quadrati e le stelle nei vasi
di ombra. Per ultimo è questo
sgomento che accompagna
il silenzio notturno, sgomento
che solo i canti dell’alba
acquietano e accarezzano
come il gatto che fa le fusa
accanto al fuoco. Prima che
il fuoco divampi e il giorno
divori gli ultimi lembi del buio.
È mattino, il nuovo giorno
è iniziato.
Ogni giorno che inizia è un foglio bianco, una pagina non scritta, una tela da tessere, un mosaico da comporre. È il filo che il tempo ci tende, cosa ne verrà fuori, alla fine, dipende da noi, soprattutto da noi. Oggi è giovedì 13 gennaio del terzo anno senza Carnevale e questa Cronaca 676 sta aiutando la notte a dispiegare il buio tutto intorno a noi.
Nessun commento:
Posta un commento