mercoledì 14 ottobre 2020

Cronache dall’anno senza Carnevale/220: dove le parole sembrano poche, ma ottobre è dolce nei pensieri

 


Quando in me la poesia fa il nido e riposa, non cerca una strada da percorrere, non cerca di essere per il mondo, mi fermo e ascolto, mi fermo e guardo quel che mi accade intorno.

Mi fermo e leggo e rileggo poesie che amo e che oggi voglio condividere con voi. Parto con Antonella Anedda.

 

ottobre, notte

 

Accetta questo silenzio: la parola stretta nel buio della gola come una bestia irrigidita, come il cinghiale imbalsamato che nei temporali di ottobre scintillava in cantina. Livido e intrecciato di paglia, il cuore secco, senza fumo, eppure contro il fulmine che inchiodava la porta, ogni volta nel punto esatto in cui era iniziata la morte: l'inutile indietreggiare, il corpo ardente, il calcio del cacciatore sul suo fianco.

Chiudi gli occhi. Pensa: lepre, e volpe e lupo, chiama le bestie che cacciate corrono sulla terra rasa e sono nella fionda del morire o dell'addormentarsi sfinite nella tana dove solo chi è inseguito conosce davvero la notte, davvero il respiro.

 

 

 

Dopo la Anedda scelgo un’altra poetessa, Cristina Campo.


E mentre indugia tiepida la rosa

                                          1945

 

 

Si ripiegano i bianchi abiti estivi

e tu discendi sulla meridiana,

dolce ottobre, e sui nidi.

 

Trema l'ultimo canto nelle altane

dove il sole era l'ombra ed ombra il sole,

tra gli affanni sopiti.

 

E mentre indugia tiepida la rosa

l'amara bocca già stilla il sapore

dei sorridenti addii.


E poi chiudo con un poeta: Attilio Bertolucci.

 

Sereno d'autunno

Non ricordavo un ottobre
così a lungo sereno,
la terra arata
pronta per la semina,
spartita da viti rossastre
molli come ghirlande.

Ma non ditemi non ditemi
che è una stagione clemente:
il fumo che la stria
sale da foglie che non sono più,
le cene brillano sparse.
Perché non si aspettano i morti?


Ecco, tre poesie bastano per accompagnare questa giornata verso la sua fine. L’aria è fredda, il cielo pieno di nuvole in cammino.

Ci sono giorni come questo, dove non c’è bisogno di dire molto e di scrivere. Guardarsi intorno e leggere, sembra poco ma è il senso del mondo che ci invade.

Questa Cronaca 220, pigra e meditativa, accompagna il quattordicesimo giorno del decimo mese dell’anno senza Carnevale.

Questi sono i libri da cui ho preso le poesie.

Antonella Anedda, Notti di pace occidentale, Donzelli editore 1999.

Cristina Campo, La tigre assenza, da Passo d'addio, Adelphi 1991.

Attilio Bertolucci, Il viaggio d'inverno, Garzanti 1971.


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