Il tempo ha
una durata diversa la domenica pomeriggio, non passa mai, si condensa e assume
una forma di pietra, ma una pietra che ha voce e canta la nostalgia.
Anche le
nuvole non sono nuvole e basta ma pensieri che vagano tra una casa e l’altra e
portano messaggi e desideri, speranze e un fuoco che non si estingue.
Come è
difficile restare lontano, anche “T. S. Eliot ha scritto in una poesia dedicata
alla moglie che due innamorati «profumano uno dell’altro» e «pensano uguali
pensieri» e «si sussurrano uguali parole» che non hanno bisogno di
significato». L’amore è anche una rivoluzione linguistica tra due persone”.
Per questo le
nuvole sono anche un alfabeto amoroso che solo gli amanti sanno decifrare e
anche il vento fa parte di questa lingua d’amore che scuote i sensi fino a
farci tremare.
“Scuote
l’anima mia Eros,
come un vento
sul monte
che irrompe
entro le querce,
e scioglie le
membra e le agita
dolce amaro
indomabile serpente”.
Come i
pensieri non possono scegliere la forma della nuvola che saranno, così l’amante
non sceglie l’amato.
Si è sempre
scelti da un altro desiderio, è lo sguardo di un altro che ci dà forma, è il
suo respiro che ci dà aria.
Così l’idea
di un Paradiso su questa povera e bellissima terra, prende forma e ci guida.
Il desiderio
è la nostra bussola, come saremo una volta arrivati alla nostra isola dell’Amore?
Lo chiedo
alle nuvole che rispondono disponendosi ad anfiteatro, saremo noi amante e
amato a dare la risposta?
Ma l’Amore
ama più le domande che le risposte, ormai dovrebbe essere evidente.
Quindi mi
accodo alle nuvole in silenzio e lascio che il silenzio di questa domenica
pomeriggio tessa risposte sensate e accarezzi quel volto lontano che non potrò
accarezzare.
La felicità è
anche questa lontananza che esplode in mille rivoli come una cascata dopo il
gelo invernale.
La gioia è
sentire il sangue che scorre all’unisono con la linfa dell’albero più amato.
L’ebbrezza è
il profumo del gelsomino che segue la linea dei tuoi passi e mi mostra i tuoi
occhi, come solo io li conosco.
È tempo di
fidarsi di queste nuvole e sciogliere gli ormeggi e lasciare che l’amore prenda
voce in ogni angolo del mondo.
Oggi le
nuvole, sono i pensieri degli
amanti separati,
salgono
verso il
cielo da case affollate
o sbarrate, non
si curano dei
passanti, non
giocano con
i cani, si
fermano solo a
respirare il
gelsomino, contendono
il vento alle
nuvole della pioggia.
Ma il vento
non fa differenza e le
abbraccia. Lascerà
andare le nuvole
degli amanti
verso altre case
silenziose e
se sarà pioggia, non
sarà d’acqua.
E le altre? Le
nuvole di tutti i
giorni?
Veleggiano
quiete e sorridono.
Questi sono
gli sprazzi di
cielo di
un pomeriggio domenicale.
La poesia è mia, l’ho
scritta questo pomeriggio sotto un cielo di nuvole pellegrine.
Anche la fotografia è di questo pomeriggio.
Anche la fotografia è di questo pomeriggio.
La citazione con T. S. Eliot
è di Armando Torno. Piccola storia
dell’amore (credo).
Il frammento di Saffo,
ulteriormente accorciato a uso di questa Cronaca, è nella versione di Salvatore
Quasimodo.
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