Giornata lieve e piacevole, molto lavoro come sempre, ma anche piacevole compagnia, buon cibo e chiacchiere e poi una lunga passeggiata per tornare a casa, prima in tram e poi a piedi. L’aria è cambiata bruscamente perché dal tepore primaverile siamo passati allo strano freschetto causato dal vento gelido che ogni tanto spira a folate. La parte di viaggio che ho fatto in tram, invece, è stata perfetta perché non c’era quasi nessuno e ho attraversato lunghe vie fiancheggiate da alberi maestosi e antichi, soprattutto platani e ippocastani. Andare in tram e in treno ha sempre un effetto particolare sulla mia mente perché mi predispone alla creazione, soprattutto alla creazione poetica. Così mi è venuto in mente il titolo (possibile) della mia nuova raccolta di poesie e poi, nel tram tutto verde, ho immaginato una rana felice seduta sulla sua foglia di ninfea. E sono diventata quella rana felice e ho sentito il rumore lieve dell’acqua, il soffio delicato della brezza e il gracidare sommesso delle altre rane. Era un laghetto in estremo Oriente, ho visto giusto nei giorni scorsi un documentario ambientato in Vietnam, e forse ero proprio laggiù. E tutte queste percezioni e immaginazioni mi hanno regalato un buonumore infinito, una gioia profonda che sta nel mio laghetto interiore con tutte le rane e le ninfee che ci vivono comodamente e placidamente.
Fino all’oceano dell’immaginazione
Ora è bianca, ora
rosa e riluce d’acqua,
ondeggia con il vento
e accoglie il riposo
della ranocchia curiosa,
questa ninfea felice.
Io mi accingo a far
loro compagnia, ho
la mia foglia in questo
lago che sfocia in
un fiume che sfocia
nel mare e poi nell’oceano
dell’immaginazione.
Ecco che posso portare tutta questa bella giornata, i
vestiti nuovi verdi e azzurri di Elisabetta, una misteriosa bevanda che sa di cioccolata
e cannella anche se è bianca e lattiginosa e chiama alla mente il fiore
prezioso dell’orchidea. E anche i libri amati di Grazia Livi, Nicole Krauss, Kate
Millet, Connie Palmen e Alison Lurie in questa nuova Cronaca 782 di venerdì 29
aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra.
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