domenica 24 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/777. Dove lo specchio di Alice si è rovesciato nel mondo di qua

 


 


Anche oggi sono stata indaffarata con i soliti infiniti e sfibranti lavori di selezione di oggetti, libri e vestiti, così anche oggi non sono riuscita a partecipare al laboratorio con Fiammetta sul sublime contemporaneo. Cercherò di recuperare con le registrazioni, anche se non è mai la stessa cosa. Sto scrivendo qualcosa in merito al mio giardino ideale, un giardino che è fatto dei giardini che ho amato o anche solo immaginato, come il giardino che circonda la Casa delle Parole nella terra delle Montagne della Nebbia che, purtroppo, non frequento tanto spesso come durante il primo anno della Cronache, durante l’eterno lockdown, quando pensavamo che sarebbero bastate quelle poche settimane chiusi in casa per debellare il maledetto virus che ci aveva presi di sprovvista poche settimane prima e che ancora impazza per il mondo. Ormai è certo che la variante Omicron, nelle sue svariate manifestazioni oltrepassa la barriera anche della tripla vaccinazione. Sono sempre più amici e conoscenti che si chiudono in casa perché scoprono di essere positivi anche con sintomi molto lievi, febbriciattola, raffreddore, un po’ di ossa rotte. Tra i contagiati che sono sempre nell’ordine delle decine di migliaia, spicca il numero dei morti che si aggira più o meno, ogni giorno, intorno ai duecento. Intanto, mentre la Cina segrega milioni e milioni di persone a Shangai e Pechino, nel resto del mondo le misure di prevenzione e contenimento vengono via via revocate. Lasciando così orfani di argomentazioni i no-vax nostrani che in moltissimi giustificano ora l’invasione dell’Ucraina e in ancor di più hanno trovato in questa guerra una fonte di ispirazione per una nuova battaglia anti-governativa, anti-sistema, anti-tutto. Sarebbe interessante andare a vedere le reali motivazioni di ciascuno, a capire quali siano le ragioni profonde di queste prese di posizione estreme. Forse un giorno lo faranno psicologi, psichiatri e storici, oggi dobbiamo fare ipotesi basate sulla conoscenza diretta di alcuni di questi individui. Avrei cose da scrivere su alcuni amici perduti nei loro deliri complottisti e no-vax, così qualcosa la scrivo, a futura memoria. Di una di loro so che appoggia l’operazione speciale del dittatore russo. Ma che tristezza mi fanno queste persone che pure, in un tempo lontano, erano amici e amiche con cui ho condiviso molto. Erano diversi quando eravamo giovani? Erano più razionali? L’unica cosa che mi sento di dire è che si tratta di persone irrisolte che nella vita non hanno trovato, almeno da giovani, un reale interesse, una passione da coltivare e che quando sono stati illuminati dalla pandemia, magicamente hanno capito tutto del grande complotto in corso contro l’umanità di cui noi poveri sciocchi siamo vittime e neanche ce ne accorgiamo. Eppure sono certa che si tratti di persone che amano leggere, alla signora ho regalato decine di libri quando eravamo giovani e poi quando ha pubblicato lei il suo primo libro per mandarmelo mi ha chiesto il prezzo di copertina più le spese di spedizione, l’altro amico è anche laureato, ma insegue da anni teorie e corsi delle più esoteriche discipline che ho fatto sempre più fatica a seguirlo nelle sue peregrinazioni. E ricordo anche che da giovani erano di sinistra e uno discendente di un ombroso partigiano di cui credo di non avere mai sentito la voce quando andavo a casa loro a studiare. Ecco, il mondo è diventato come se lo specchio di Alice si fosse rovesciato da questa parte, perché tutto è scombussolato e i punti fermi sono pochi, le informazioni arrivano a ondate e ci lasciano storditi e spaventati, con la bocca e il naso pieni di acqua e sale. Ma non siamo ancora affogati, meglio tenersi un po’ alla larga dalla riva e andare a pescare nei laghi interni del pensiero e dei libri.

Un ultimo pensiero lo dedico alla mia amica del cuore dell’adolescenza: oggi avrebbe compiuto un altro decennio tondo. Cara Antonia ti penso con affetto e nostalgia per quei pomeriggi trascorsi a raccontarci i nostri sogni e a imbastire racconti epici con protagonisti i due fratelli di cui eravamo cotte all’epoca.

Oggi è domenica 24 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 777 continua a girare e rigirare lo specchio, cercando il verso giusto.

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