Di che colore è la felicità?
Sì, credo proprio che sia azzurra come suggeriscono questi versi di René Char,
che ho utilizzato anche per il titolo della Cronaca:
"Felicità che è differita
ansietà soltanto. Azzurra felicità, d’insubordinazione stupenda, che balza via
dal piacere, polverizza il presente e tutte le sue istanze".
Un lampo azzurro, è questa
la felicità in questa giornata dove nel tardo pomeriggio ho visto la mia amica
Paola per farle dono di blocchi, quaderni, penne e matite per i bambini del
doposcuola dove lei fa volontariato. Siamo rimaste nel mio quartiere a prendere
un aperitivo e a chiacchierare di passato, presente e futuro. Ci conosciamo, io
e lei, da quasi un quarto di secolo e siamo state colleghe per molti,
moltissimi anni. Quanti ricordi condivisi e quante storie da raccontarsi, quante
persone abbiamo conosciuto e perduto. Ma era più importante oggi parlare di
tutta quella carta e cancelleria utile per i bambini che potranno disegnare,
colorare, strappare e appallottolare, tutte attività che rendono la carte
protagonista dell’infanzia. C’era davvero un cielo azzurro che sembrava
premessa e promessa della primavera ormai arrivata, almeno per il calendario,
era azzurro il nostro cielo, così azzurro. E ci ha regalata un lungo momento di
quiete dove abbiamo condiviso le nostre parole. Sono proprio questi momenti
colmi di dolcezza che rendono una giornata semplice, qualunque, in una giornata
ben riuscita e memorabile.
Così, con questo cielo azzurro che mi abita dentro prendo
commiato da giovedì 7 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di
guerra. Il tempo passa, la primavera arriva, nonostante tutto, nonostante noi. Questa
Cronaca 760 lo sa, tinta di azzurro felice com’è.
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