lunedì 18 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/771. Dondolarsi ancora sul ramo più basso, anche se la notte è già scesa

 



 

È lunedì e di lunedì il mondo tace, la dolcezza del fine settimana è solo un ricordo, bisogna ricominciare a stare nella vita quotidiana, anche se la vita quotidiana è imbrigliata nella pandemia che diminuisce, ma non abbastanza, e nella guerra. Non è facile imparare a stare in questo mondo che non ci assomiglia, che non vorremmo fosse così com’è e che vorremmo diverso. Ma quanto possiamo davvero fare, se non porgere la nostra testimonianza? Oltre ai gesti di solidarietà possibile con la raccolta di denaro, abiti, cibo, medicine e coperte, non sono poi molte le azioni che possono fare la differenza. Possiamo però essere gentili con il nostro prossimo, con le persone a noi più vicine, possiamo donarci il bene quotidiano, sorriderci, accettare la fatica e continuare a sperare. In una fase storica come quella che stiamo vivendo è solo la speranza che può dare linfa al nostro vivere.

 

 

Conversazione con un albero e le sue foglie

 

Mi fermo sotto l’acero,

proprio quello che di

solito ammiro dalla

finestra. È sempre

lo stesso albero e

ogni giorno è diverso.

Le foglie sono più aperte,

il loro verde ancor più

brillante. Chiedo all’albero:

“Chi ti guarderà con questi

occhi amorosi quando io

non ci sarò più?”.

Sento una risposta che

le foglie si passano l’un

l’altra: “Quelli che leggeranno,

ci vedranno ancora tenere e

appena sbocciate come siamo.

Perché la poesia è un traghetto

del tempo presente nel futuro.

In un tempo che è un otto

rovesciato e che ritorna sempre

nel tempo in cui è partito”.

Avranno ragione le foglie?

Resisterà al tempo il mio albero?

Accarezzo il tronco, proprio

dove la corteccia tiene l’impronta

della mia mano e come un gatto,

l’albero risponde e rabbrividisce.

“Tornerò domani – gli dico – tornerò

e sarò nuova anch’io!”.

 

 

Oggi è lunedì 18 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca si dondola ancora sul ramo più basso, anche se la notte è già scesa.  

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