lunedì 11 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/764. Questo silenzio è in attesa delle nuove parole

 


Quando il mondo intorno geme e si dispera e io pure, mi chiudo nel mio giardino e cerco un contatto con la realtà che non sia doloroso. Metto le mani con i palmi aperti sulla parete di mattoni rossi, è tiepida perché il sole non è ancora abbastanza alto. Vado a sedermi sulla mia panchina preferita, proprio in fondo in fondo, dove gli alberi sono più fitti e diventano un fresco rifugio durante l’estate. Oggi i raggi solari passano attraverso i rami dove le foglioline sono appena sbocciate e la panchina è per metà in ombra. La tocco su questo lato ed è fredda, sul lato soleggiato appena tiepida. Mi siedo al sole e chiudo gli occhi, le rondini sfrecciano dai nidi sotto il tetto sino nel cielo. Mi rassicura il loro volo, mi rallegra il loro canto. Lascio che il tempo passi, non mi oppongo. Respiro e respiro, in silenzio. Tutto il giardino è attraversato dal canto degli uccellini, vorrei essere più precisa sul nome di questi piccoli cantori, ma non ho voglia di aprire gli occhi. Così mi accontento di essere un piccolo setaccio per questo giorno che passa, che mi passa attraverso e lascia solo piccoli segni, nessuna cicatrice. Mentre il mondo intorno è remoto quanto un sogno, mi limito a esistere, a percepire le variazioni della luce, del vento e dei suoni.

 

Ogni vuoto attrarrà il suo pieno


Sono come un vaso aperto

e vuoto. Ho lasciato che

il tempo trascinasse con

sé l’obolo della vita, i sensi

hanno accompagnato questa

perdita. Sono cieca e sorda,

non so più parlare. Non

riconosco gli odori e la mia

pelle è una gelida corazza.

Aspetto, aspetto perché so

che ogni vuoto attrarrà

il suo pieno. E questo vuoto

è scuro, questa terra è

ferita, questo silenzio è

in attesa delle nuove parole.

Bisogna avere la pazienza del

serpente, sentire la pelle nuova

che cresce e piano scivolare

fuori da quella vecchia.

La luce mi acceca, i rumori mi

feriscono le orecchie. Sono

rinata e metto in fila i perché

che mi accompagnano.

 

 

Oggi è lunedì 11 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 764 risplende nella sua pelle nuova.

Nessun commento: