Sono tornate le rondini anche qui, nella città mai più silenziosa. A dire il vero già le avevo sentite ieri mattina, ma oggi le ho viste sfrecciare sopra il cortile mentre uscivo molto presto per il nuovo giorno di scuola. Una delle caratteristiche di questa frequentazione è il continuo spiazzamento, così oggi per circa 40 minuti ce ne siamo andati in giro per il quartiere, là dove la città sparisce e gli alberi si affacciano sui prati e sulla ferrovia, i cortili respirano con gli alberi e aspettano, abbiamo fatto questa passeggiata solitaria e silenziosa, ciascuno per proprio conto, a favore della pace. Consapevoli che si tratta di una testimonianza più che di un’azione, ma di una testimonianza che ha un suo senso e una sua forza. Proprio mentre camminavo mi è venuto in mente che possiamo desumere gli anni di pace in cui ha vissuto una terra proprio osservando l’altezza e la maestosità degli alberi. Gli alberi sono creature della pace e del vento. Crescono solo dove la guerra non c’è, così come noi umani cresciamo e respiriamo dove la guerra non c’è. Mentre guardo gli alberi pieni di gemme, foglioline e nidi di uccelli canterini, anche le rondini mi sfrecciano di nuovo sulla testa e scrivono nel cielo la partitura di questa giornata tutta nuova e misteriosa che andremo svelando ora dopo ora.
Ci saranno un nuovo
inizio, una nuova speranza
La pace è linfa, è nutrimento.
Non vedi come cambia l’albero
se cresce in questa assenza
di conflitti? Dove il nome
del conflitto diventa guerra
gli alberi arretrano e si
disperano, tutte le creature
si disperano, ma non tutti
noi umani, perché ci sono
gioie sconosciute negli occhi
di chi ama la violenza e il sangue.
Mi fermo a riposare sotto un albero,
lo chiamo per nome, osservo le
foglioline miti e verdi, tenere, ricordo
le consorelle dell’autunno scorso
che danzavano nell’aria prima
della caduta. Erano rosse e
marroni, gialle. Il verde era
solo il ricordo della stagione
finita. Ma ci sono le foglie nuove
e la guerra finirà. Ci saranno
un nuovo inizio, una
nuova speranza.
Oggi è domenica 10 aprile del terzo anno senza Carnevale
e del prima anno di guerra e questa Cronaca 763 ha fatto il nido insieme alle
rondini.
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