sabato 16 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/769. Il sabato porta sempre doni e allegria

 


 

Meglio del venerdì c’è soltanto il sabato, soprattutto quando so che vedrò a pranzo la mia amica Paola, una delle mie persone preferite al mondo. Così anche con lei vado nella solita, piccola, casalinga trattoria a Baggio e il tempo vola tra chiacchiere amene, riflessioni profonde, confidenze, timori e speranze. Stiamo insieme anche parte del pomeriggio a scegliere oggetti domestici e intanto non smettiamo mai di parlare. L’amicizia ha proprio questa caratteristica, che anche quando si sta lontani per un po’, quando ci si rivede si riprende il filo del discorso proprio dove lo avevamo lasciato, come se non avessimo mai smesso. Le racconto anche della piccola conferenza che ho fatto giovedì, cioè l’altro ieri, su Sylvia Plath alla biblioteca di Sesto San Giovanni anche se poi non ne ho scritto nella Cronaca, così come non ho scritto della cena condivisa con Mirella, Rossana e Clorinda, le mie amiche con nomi da guerriera. Il sabato è il mio giorno preferito, il giorno delle cose belle, della spesa grande, della cucina, delle uscite serali, delle letture spaparanzata sul divano senza dover mai guardare l’orologio.

 

Il tempo lieto del sabato

 

È un tempo sottile che

si apre e chiude come

una fisarmonica, dove

il poco diventa molto.

È sabato mattina, è

festa grande già da

ora, non appena ci

svegliamo e il profumo

del caffè si diffonde

in tutta la casa.

È sabato tutto questo

tempo lieto, solo

per noi.

 

Le piccole felicità domestiche cui aggrapparsi in tempo di guerra, ecco anche questo sabato 16 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra ha portato cose buone e incontri lieti, anche questa Cronaca 769 ringrazia la vita per i doni ricevuti.

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