venerdì 22 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/775. Non ci sono profumi, né pioggia, né tepore nell’aria

 


 

 

Oggi un sacco di cose da fare e poi nel tardo pomeriggio studio matto per l’incontro di stasera con il mio gruppo di studio dedicato al libro Il vivente e il sacro di Domenico Chianese. È un libro di una tale densità e ricchezza che ancora non mi sento di scriverne, ma penso che più avanti lo farò. Qui nella città non silenziosa c’è il solito clima bislacco di luce e vento freddo, una strana primavera questa, una primavera che forse ha deciso di non arrivare visti i mala tempora in cui viviamo. Anche sulla ritrosia della primavera ho cose da dire, ma preferisco esprimerle con una poesia.

 

Quel luccicore sulle foglie nuove

 

Non è per timidezza che

non si mostra. Ha già

lasciato che le avanguardie

di fiori e germogli andassero

a tinteggiare la città. Poi

sono arrivate le rondini,

un po’ ritardo ma le sentiamo

sfrecciare al mattino presto

e poco prima del tramonto.

Quel che mancano sono

l’aria tiepida e la pioggia

primaverile, quel luccicore

sulle foglie nuove, quel

profumo misterioso che

che ci fa girare la testa

e cercare dove siano

sbocciati i fiori. Ma

non ci sono profumi, né

pioggia, né tepore.

Li tiene la pace con sé,

la pace che aneliamo

più della primavera.

 

 

Immersa in questo desiderio divorante di pace, di bellezza, di tranquillità, cerco di vivere con gioia ogni giorno, di affrontare le difficoltà, di pregare ogni Dio di cui ho sentito parlare perché la guerra finisca, finisca presto e il male vanga sconfitto e che i malvagi siano costretti a guardare negli occhi le loro vittime per l’eternità.

Oggi è venerdì 22 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 775 mi consola e si fa consolare.

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