venerdì 8 aprile 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/761. Canta il vento, in coro con la vostra voce

 


 

Primavera, primavera… una lunga passeggiata, poi incontro con Elisabetta per pranzo… progetti, lavoro, futuro. Come se il mondo intorno fosse quello di prima, come se la pandemia fosse finita, come se non ci fosse la guerra. Poi è arrivato il momento dei doni, alcuni libri, alcuni vestiti. Voglio ricordare soprattutto una giacca bianca di lino cucita a mano da mia madre, foderata, nuova, elegante e mai indossata. Così si mescolano il passato remoto, con le mani di mia madre instancabili sulle stoffe e un presente che diventa subito un sogno, dove l’amicizia è il volano delle ore e la letteratura un obiettivo comune. A volte basta la sola presenza di una persona cara per scongiurare fiumi di lacrime e dare un senso alle cose che sono accadute, a quelle che stanno accadendo.

 

Non solo io vi sento

 

È fiorita la magnolia,

le foglie nuove dell’ulivo

scintillano nel vento.

Vi vedo ancora lavorare

nel giardino mentre lo

attraverso sulla passerella.

Non solo io vi sento,

fremono tutte le piante

e canta il vento, in coro

con la vostra voce.

 

Basta poco per fare di una giornata, una giornata perfetta. Ma il poco di oggi non era poco, era vita gioiosa e sovrabbondante. Lo sa anche questa Cronaca 761 di venerdì 8 aprile del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra.

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