Come ogni anno canto a squarciagola Bella ciao e vado su Youtube a cercarne diverse esecuzioni, ogni
anno mi rivedo i Modena City Ramblers e Bregovic. Poi, già che ci sono canto
anche la Marsigliese in francese, che
l’ho imparata da bambina con la mitica professoressa Carla Colombo, visto che
in Francia non è accaduto il peggio temuto. Già che ci sono non può mancare
anche El Pueblo Unido Jamás Será Vencido cantata
dagli Intillimani. E poi anche Fischia il
vento e mi vengono in mente le vicissitudini di Federico “Ico”, padre del
mio amico Dario che è stato un giovanissimo partigiano e poi un brillante
medico. Il tempo è cambiato in questi giorni e ogni tanto piove, con tuoni
fortissimi, che sembra di essere sotto uno di quei temporali estivi che una
volta esplodevano solo dalla seconda metà di agosto. Il cambiamento climatico è
un fatto incontrovertibile, come lo scioglimento dei ghiacciai, i grandi fiumi
in secca, le intelligenze che sono evaporate con l’acqua, la pandemia che
impazza, gli idioti che attaccano la Brigata Ebraica durante la manifestazione
del 25 aprile. Uno dei pochi punti fermi della vita, anche se è la creatura più
mobile e irrequieta che io conosca, è la mia amica Elisabetta che ho visto nel
tardo pomeriggio per una passeggiata e un po’ di chiacchiere. Per fortuna aveva
smesso di piovere, così abbiamo passeggiato un po’ e poi ci siamo sedute all’aperto
in un bar in piazza Wagner a bere un aperitivo analcolico. Abbiamo parlato di
un mucchio di cose come al solito, degli scritti autobiografici di Françoise
Héritier, notevole antropologa già allieva di Claude Levi-Strauss e moglie di
Marc Augé, del prossimo viaggio che lei farà in Finlandia, del desiderio di
muoversi, scrivere, creare. E dello scontro quotidiano con la realtà, con la
guerra, con la pandemia, con il lavoro e così andando e tornando. Sgranare i
pensieri con un’amica è sempre un momento importante, non solo di condivisione,
ma anche di chiarezza e liberazione. Così com’è stato anche ieri con Rossana e
stasera con Annalisa, anche loro amiche amatissime che vedo molto meno spesso
di quanto vorrei.
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