mercoledì 29 dicembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/661. L’Ussaro sui tetti di Bologna, la Viaggiatrice instancabile e la Principessa in cima alla torre

 

Quando ripartiamo il mare resta per un po’ sulle nostre spalle come un mantello, oltre ai libri dell’andata ce ne sono di nuovi da guardare, sfogliare, leggere. Quasi non facciamo in tempo a partire che siamo arrivate a Bologna. Di buon passo andiamo nel secondo B&B di questo viaggio e la bellezza della città rossa ci lascia senza fiato. Ci siamo state diverse volte sia io che Elisabetta, ma senza fermarci mai a lungo. Io ci sono stata soprattutto per lavoro ma non ci ho mai dormito, sono molto emozionata di essere qui, soprattutto perché, finalmente, conoscerò di persona Simone. Come ogni volta che lo vedo, mi fa subito pensare a un ufficiale ussaro, gli mancano solo la giubba rossa con le ali d’aquila e l’alto colbacco di pelliccia. Cominciamo a camminare nella sua Bologna, la zona universitaria, la casa da studente, le osterie, i ristoranti, le librerie che non ci sono più. Poi Piazza grande, le Due Torri, le fontane, le strade, le case, le strade le case, la bellezza di una città che non ha perso il suo fascino e l’atmosfera che arriva dai secoli passati. Ci fermiamo alla chiesa di Santa Maria della Vita per andare a vedere il gruppo scultore “Compianto sul Cristo morto” di Niccolò dell’Arca. È di una tale potenza quel dolore che scaturisce dalle figure di terracotta che restiamo ammutoliti per un po’, prima di iniziare a scambiare impressioni e commenti. È tutto così bello, antico e gioioso in questa città che nasconde anche il canale di Reno, insospettato ospite tra le case rosse. Anche Bologna ha sotterrato, come purtroppo ha fatto Milano, la maggior parte dei suoi corsi d’acqua e fa male immaginare tutta la bellezza perduta di cui, a noi contemporanei, restano solo pochi scorci. Quando ormai è buio da un po’ ci raggiunge Francesca, anche lei è bellezza finalmente incarnata come ieri Giorgia e oggi pomeriggio Simone. Quel che ci ha fatti incontrare e ci ha uniti nel corso dell’ultimo anno è la passione per la letteratura, per i libri, per la scrittura. E poi i racconti di vita, le confidenze, l’amicizia che si rafforza, la condivisione, l’autenticità di queste relazioni. Pur nel caos della pandemia, nel dolore di alcune vicissitudini personali, noi ci siamo stati l’uno per l’altra e continueremo a esserci. La giornata termina con una tipica e interminabile cena bolognese, con le tagliatelle al ragù come piatto principale, e racconti, di nuovo tante storie che intrecciano le nostre gioventù, con il tempo presente e i progetti per il futuro.

 

Dove nascono i libri

 

Quando i bambini si

nascondono sotto al

tavolo, non cercano

di ritrovare quei luoghi

dove sono già stati, si

nascondono perché

il futuro non resiste ai

misteri e li va a cercare.

A volte con i mostri, a

volte con l’arte, a volte

con i libri. Quei bambini

battono nel petto di

ogni artista, puri e

intatti, non importa

quanti anni abbiamo

oggi. Noi viviamo ancora

in quel mistero, in quell’aria

rarefatta, tra quelle parole

remote che avrebbero

chiamato le nostre parole

sulle carta, una a una, in

fila, sillaba su sillaba, fino

alla fine di ogni libro.

 

 

Questa Cronaca 661 di mercoledì 29 dicembre del secondo Carnevale è dedicata a Simone Salomoni che ci ha offerto la sua città come un dono, Francesca Bersani intensa e delicata amante dell’arte, Elisabetta Giromini instancabile viaggiatrice anche quando è ferma.

Nessun commento: