Sssttt, silenzio e ancora silenzio. Il giorno
della nascita volge al termine, il bambino è entrato nel mondo e nel tempo. Non
sapremo nulla, o quasi, della sua vita per molto, molto ancora. Una vita durata
un soffio che ogni anno per noi inizia con l’Annunciazione, l’Avvento, la
nascita e si conclude nella Pasqua dell’anno successivo, con la Crocefissione,
la morte e la Resurrezione, la seconda nascita. È stata una giornata gioiosa,
iniziata con un pranzo barocco, dove non mancava nessun piatto della tradizione
e finita con una cena digestiva a base di tortellini in brodo che “sgrassano”,
come dice ogni anno mia cognata. Tante chiacchiere, lo scambio dei regali, un
pisolino, un film semi-comico. Quando si ritorna a casa non c’è in giro nessuno
perché manca poco anche alla fine di questo giorno.
Di
cosa ci parlano gli oggetti?
Quando hanno iniziato
le cose a non trovare
più il loro posto usuale?
Ci sono lenzuola sulla
tavola, i piatti in lavatrice
e i bicchieri in mezzo alle
spezie, la pasta tra le
piante sul davanzale e
così via. Cosa stanno
cercando di dire le cose?
Cosa non abbiamo capito?
Cosa abbiamo dimenticato?
Ogni oggetto fuori posto è
un messaggio che arriva da
qualcuno che amiamo e che
non è più con noi, in questo
tempo e nel suo spazio. Ma
ho imparato a leggere le cose,
la loro tristezza è la mia, mancano
le vostre parole, per questo
piange la teiera e i tovaglioli
sono stropicciati anche se
nessuno ne ha fatto uso.
Faccio i vostri nomi a voce
bassa, perché gli oggetti
vi portino questo mio saluto.
Non ho dimenticato, voi
siete sempre con noi, seduti
alla nostra tavola imbandita.
A Natale è facile lasciarsi prendere dalla
tristezza perché alcune delle persone che amiamo non ci sono più. Ma preferisco
scegliere la gioia di ricordarvi seduti con noi a questa tavola, la prova
generale per il banchetto che divideremo nell’Eternità.
Questa Cronaca è dedicata al mio amico
Maurizio che ha perso il suo papà da pochi giorni, a Francesca che ha perso la sua mamma, anche lei da poco, e a Luca, il fidanzato di Elisabetta che ha perso il suo papà l'anno scorso in questo stesso periodo.
Oggi è sabato 25 dicembre del secondo anno
senza Carnevale e con il secondo Natale un po’ in sordina, ma questa Cronaca
657 sta ancora banchettando in onore dei vivi e dei morti, sbuccia mandarini e
schiaccia le noci per tutti i commensali.
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