venerdì 10 dicembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/642. Nella pioggia sta la speranza che il gelo si trasformi in luce

 

 


 

Dopo la breve e intensa trasferta fiorentina, la città mai più silenziosa mi ha accolto dentro un miscuglio gelido di pioggia e nevischio. Le luci di Natale adornano i palazzi, i mezzi pubblici sono affollati, l’albero in piazza Duomo e quello in Galleria, gareggiano in maestosità e luminosità. Quanto mi piacciono le luci di Natale, più invecchio e più mi piacciono le festività dicembrine, il loro significato di speranza e rinnovamento. Certo, le notizie dalla pandemia non sono mai buone, l’ultima che ho letto è che prima o poi ci infetteremo tutti, ma l’impressione che ho è che le persone abbiano appreso la dura convivenza con il virus e che desideri e progettualità siano in forte risalita. Non si può vivere nella paura, non siamo fatti per questo. Siamo fatti per la gioia e per il benessere, ognuno di noi li cerca nei modi che più gli sono consoni e li appassionano. Per me questa ricerca della gioia passa sempre attraverso i libri, la poesia, le storie. Ieri ho iniziato a leggere le Lezioni di letteratura  di Nabokov e a inizio settimana Tre anelli: Una storia di esilio, narrazione e destino di Daniel Mendelsohn, due libri sulla letteratura, gli scrittori e i libri che sto amando alla follia. Intanto cammino molto, anche sotto la pioggia. Chiudo l’ombrello, abbasso la mascherina, tolgo il berretto di lana con pon-pon e lascio che le gocce mi impregnino i capelli, il viso, gli occhiali già appannati e in quell’abbraccio freddo dell’acqua respiro fino in fondo e sento la vita che mi scorre veloce nelle vene e il mondo si scompone e ricompone tra istanti e immagini e qualcosa di questa giornata resterà in me anche grazie alla pioggia.

 

 

La pioggia non è mai solo pioggia

 

Dentro la pioggia non ci sono

solo gocce, pollini e piume.

Dentro la pioggia ci sono

lacrime imprigionate e refoli

di vento prigionieri. Ci sono

cristalli di ghiaccio e pensieri,

un saluto al nuovo giorno, e

anche una domanda che non

ti ho mai fatto. Dentro questa

pioggia riposano le foglie

cadute, si affacciano i germogli

precoci, dentro la pioggia sta

tutta la speranza che il gelo

si trasformi in luce.

 

 

Oggi ho deciso di non scrivere una nuova Storia dell’Avvento, benché ci siano due personaggi che sono venuti a bussare alle porte della mia immaginazione. Ma mancano ancora parecchi giorni a Natale e ci sarà tempo anche per loro.

Oggi è venerdì 10 dicembre del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 642 cammina leggera sotto la pioggia, senza cappello e senza ombrello.

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