venerdì 3 dicembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/635. Ninna nanna della città non più silenziosa

 

 


Il ricordo più intenso del primo confinamento non sarà la paura ma il silenzio. Mai più le città beneficeranno dell’interruzione della vita di noi umani. Si sentivano solo il rumore dell’acqua nelle fontane e il suono agghiacciante delle sirene. È un silenzio che è entrato nel mito prima di essere interrotto dagli appuntamenti canterini sui balconi e sui tetti. Nessuna epoca prima di questa è stata così fotografata e filmata. In nessuna epoca prima di questa così tante persone, decine e decine di migliaia, hanno raccontato sui social l’esperienza della pandemia. Non so quanti lo stiano facendo da 635 giorni come me, ma chissà… magari non sono l’unica, magari lo sono. Oggi voglio dedicare a Milano le mie parole e ringraziarla perché per me è una fonte perenne di ispirazione.

 


Oltre le nuvole vedrai le stelle


Se non dormi non ci sarà

una canzone cantata solo

per te, vieni piccola luce a

chiudere gli occhi dei bambini,

solo così dormiranno le strade,

solo così dormirà la paura e

sognerà di non essere sola e

sarà meno spaventosa. Dormi

mia bella città distrutta più

volte e sempre ricostruita senza

mai rimpianti per il passato. Dormi

mio piccolo albero che ti allunghi

verso il cielo, ancora non hai

scoperto che oltre le nuvole

vedrai le stelle e sarà proprio

questa la sera che ti farà cambiare.

Dormi mia amata città, dormi

e sogna di avere sognato questi

giorni di dolore e speranza.

 

 

 

Sono già entrata nello spirito natalizio, sollecitata dalle luci e dagli addobbi. Sto pensando a una nuova favola di Natale, ma nessuno spirito è ancora venuto a trovarmi. Così guardo vecchie fotografie, assaggio il primo panettone e prendo appunti e cerco di immaginare un Natale diverso anche in questa città che, soprattutto, pensa a lavorare e questa non è una leggenda, è la realtà di Milano città operosa. Oggi è venerdì 3 dicembre del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 635 è adorna di luci e addobbi natalizi. Così anch’io mi preparo a fare il mio albero, lo stesso che facevo nella mia casa d’infanzia, che è la vera casa di ogni storia di Natale.

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