giovedì 16 dicembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/648. Fare cose belle per qualcuno cui vogliamo bene, anche questo è spirito natalizio

 

Storie dell’Avvento/9. Dove raddoppiano i vestiti, le camere da letto e gli ospiti

 

Il Signor Buio fu il primo a svegliarsi. Quando la Signora Alba arrivava, prima ancora di vederla, sentiva un pizzicorino lungo la schiena e sapeva così che era ora di ritirarsi. Da quando aveva conosciuto la vecchia pazza del giardino e lo gnomo senza nome, aveva meno voglia di stare in giro. Prima lo faceva volentieri di gironzolare per le strade, i cortili e i tetti, dove c’erano sempre incontri interessanti da fare, a partire dai gatti. Ma adesso era bello stare con loro a godere di quell’intimità quasi natalizia, del calore del fuoco, delle zuppe buonissime. Forse stava invecchiando, forse era il momento di passare il testimone a un giovane Signor Buio che ancora stava facendo pratica nell’emisfero australe. Si ripromise di pensarci su e si girò sull’altro lato, per riaddormentarsi subito dopo. Fu Emma a svegliarsi poi e ad alzarsi senza esitazione. Lei era una di quelle persone che non avevano bisogno di mediare con la realtà e il mondo per decidere di alzarsi. Apriva gli occhi e un attimo dopo i suoi piedi toccavano terra e la giornata iniziava. Dopo essersi lavata con acqua fredda, come in qualsiasi stagione, si vestì, mise il bricco del caffè sul fuoco e andò alla macchina da cucire. Ormai sapeva che i suoi ospiti avevano il sonno profondo e non si sarebbero svegliati. Cucì per un paio di ore buone prima che qualche sottile lama di luce iniziasse a forare le persiane. I pantaloni verde smeraldo erano pronti e ora toccava alla giacca. Le venne in mente che sia il Signor Buio che lo gnomo senza nome avevano bisogno di un cambio d’abito e così riprese in mano i cartamodelli e tagliò altri due abiti per ciascuno. Giallo zafferano e rosso melograno per il Signor Buio e pantaloni blu e giacca grigio argento, così avrebbe potuto combinare in tre diversi abbinamenti gli abiti, e giallo zafferano e rosso melograno anche per il terzo completo dell’omino. Quando i due, ormai erano quasi le dieci del mattino, si alzarono e si presentarono a tavola, lei aveva finito di tagliare e loro capirono subito che si trattava di altri abiti confezionati su misura. Compiaciuti e contenti bevvero il caffè e mangiarono pane e marmellata, prima di andare a iniziare un lavoretto che gli era venuto in mente il giorno prima. Alla casa della signora pazza era unita anche una legnaia, una casetta abbastanza grande per poterne ricavare due stanzette per gli ospiti. Così avrebbero potuto stare da lei senza darle troppo fastidio, senza utilizzare la stanza da lavoro e senza invadere il divano. Quando le dissero cosa avevano in mente lei li ringraziò e li lasciò fare. Aveva sempre il dubbio di star parlando con due creature immaginarie, ma tanto valeva lasciarli lavorare. In men che non si dica la casetta fu ripulita, imbiancata, dotata di due stufe a legna. I pavimenti furono ricoperti da robusti listoni di quercia lucida, vennero montati i due letti a nicchia con pesanti coltri che avrebbero difeso i dormienti dal freddo della notte. Poi fu la volta degli armadi, dei tavolini sotto una delle due finestre, delle poltroncine, delle librerie e dei cassettoni. Le due stanze gemelle furono pronte per ora di pranzo, un record cui nessun umano avrebbe mai potuto aspirare, evento che fece dubitare la padrona di casa ancor di più. Ma poi si arrese al fatto che due creature magiche come i suoi ospiti non seguivano le leggi di quella realtà, quindi era normale che fossero riusciti ad allestire le loro stanze in così poco tempo. Quando li chiamò per pranzo loro la invitarono a visitare la nuova ala della casa e aperta la porta che dava sul corridoio comune, le due stanze gemelle la colpirono per la semplice bellezza che in così poco tempo gli ospiti erano riusciti a creare. Il resto della adesso casa sembrava ancor più vecchio e malridotto e il Signor Buio intercettò i suoi pensieri. “Sappiamo che anche il resto della casa ha bisogno di una rinfrescata, così se dopo pranzo vai a fare un giretto, noi la sistemiamo”. “Ma devo finire di cucire i vestiti!”. “Ma lo puoi fare più tardi, e domani. Per ora siamo ben vestiti e ancora non abbiamo bisogno del cambio. E poi ci sarà una sorpresa bellissima”, le disse ancora il Signor Buio. “Cerrtto, sarrà propprio cossì!”, disse in una lingua in netto miglioramento lo gnome senza nome. Finito il pranzo Emma andò a passeggiare in giardino, gli abiti marroni, lisi e vecchiotti, le stavano proprio male. Decise che era arrivato il momento di rinnovare anche il suo guardaroba. Dentro casa i due novelli muratori e arredatori d’interni, avevano già costruito le due stanze che non c’erano mai state. Quella più piccola con il water e un lavamani e una vera stanza da bagno grande, con la vasca con i piedini di leone, una doccia e un lavandino doppio. Montarono con l’arte della magia mensole e armadi che già profumavano di lavanda, mentre i pavimenti di piastrelle bianche e azzurre erano tirati a lucido. Non vedevano l’ora di finire il loro regalo per la casa e di andare a cercare Emma in giardino. E fu proprio in fondo al giardino che lei incontrò due bambinette, due vere mocciose con i vestiti laceri. Sembravano avere la stessa età, una era bionda con grandi occhi azzurri, mentre l’altra era mora con occhi scuri. Difficile che fossero sorelle anche se si tenevano per mano. La guardavano fisso, ma quando lei si avvicinò per chiedere loro se si fossero perse, la bionda lanciò uno strillo altissimo e si gettò in una buca che era coperta dalle foglie. La mora, invece, non si mosse ma grandi lacrime le rigavano le guance. “Fa sempre così sai. Quando le cose non vanno come vuole lei, grida, si mette le mani sulle orecchie e poi si nasconde nella buca”.

 

Chi sono le due bambine? Da dove arrivano? Emma accoglierà anche loro in quella casa solitaria via via sempre più affollata? Lo scopriremo, forse, domani. Per oggi, giovedì 16 dicembre del secondo anno senza Carnevale, questa Cronaca 648 si crogiola nella nuova vasca da bagno e vi saluta.

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