domenica 7 novembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/609. Buia è la notte e senza vento, giro il foglio e inizio da capo

 

 



 

La casa del buio è invisibile agli occhi, possiamo solo sfiorare le pareti, le porte e le soglie nel pieno del giorno, ma non entrare nelle stanze. Il buio non è la notte, il buio è l’essenza del cosmo, la materia che la luce deve attraversare per arrivare sino a noi. La notte è buio ritagliato, come quando da bambini facevamo i collage con le carte colorate e il blu profondo era quello destinato alla notte. Giallo era il colore del sole e delle stelle, il cielo diurno era azzurro, i prati verde chiaro e gli alberi verde scuro, bianche le pareti della casa, rossi i tetti e azzurri anche il torrente, il fiume e il mare. Oppure si poteva colorare con i pastelli a cera di giallo intenso un intero foglio e poi sopra ricoprire tutto con il nero o il blu scuro. Poi si disegnavano le stelle rimuovendo un graffio alla volta il pastello scuro e sembrava che le stelle emergessero come le vedevamo davvero nelle notti limpide e serene.

 

 

Nel tuo cielo di stelle

 

Buia è la notte e senza

vento, ha scritto lei da

un’isola remota, è da

allora che nell’arcipelago

del tempo qualcuno scruta

le Pleiadi e rabbrividisce

pensando a quell’amore

incompiuto. Avremo ancora

una possibilità? Ci lascerà

il buio uscire senza divorarci?

Arriverà la civetta sino alla

nostra finestra? Arriverà di

nuovo il vento e saremo

felici sotto le stelle che

hai disegnato? Nessuno

risponde, nessuno reclama.

Giro il foglio e inizio

da capo perché la notte

è buia e senza vento.

 

 

 

Nella casa del buio sono buie anche le cose e non ci sono oggetti che sfuggano a una delle leggi fondamentali di questa realtà. Noi non emettiamo luce, la riflettiamo e per questo sfolgoriamo dal mondo invisibile a quello visibile. E anche a occhi chiusi possiamo sentire il corpo, sfiorare il volto, tenere le mani di chi amiamo. Non servono gli occhi, non serve la luce quando l’amore si muove nel buio.

Avrei così tante storie da raccontare e anche un’altra poesia, ma non c’è abbastanza spazio in questa Cronaca 609 di domenica 7 novembre del secondo anno senza Carnevale. Così smetto di scrivere e mi metto a disegnare. Quante stelle ci staranno nel foglio nuovo?

1 commento:

Michel BARBOT ha detto...

Bellissime parole di un cuore ardentissimo