mercoledì 3 novembre 2021

Cronache dagli anni senza Carnevale/605. Con passo di volpe, con voce di lupo, con il respiro di una foresta


 


Ogni giorno bisogna scegliere in che casa vogliamo vivere, scegliere il materiale, il tempo, il luogo. In questa casa nasceranno le storie nuove, in questa casa per un giorno intero potremo sognare, diventare personaggi di un racconto scritto da noi o da altri.

Non avevo ancora deciso, quando la casa d’acqua si è concretizzata intorno a me, muri d’acqua, finestre di pioggia, un tetto d’oceano e un pavimento di fiume.

Acqua, solo acqua tutto intorno, anche l’aria era acqua e così scopro di respirare con le branchie, come un pesce. Intorno a me coralli e stelle marine, la casa d’acqua è una casa di mare e di onde, vedo intorno a me come dal più chiaro dei balconi e chiamo la stella per non pronunciare il tuo nome, chiamo le nuvole per nascondere l’attesa.

L’acqua è già scesa dai cieli sino alla terra e al fiume, si è mescolata, si è evaporata, è risalita, è caduta. Tutto cade, tutto si rialza, la caduta dell’acqua è una cascatella, occupa un’intera parete, scivolo tra un’onda e l’altra, si sta così bene sotto quest’acqua limpida e tiepida. La casa d’acqua durerà sino a quando non mi sarò addormentata, poi al risveglio dovrò iniziare da capo, scegliere un altro elemento, mutare le branchie in radici, sì in radici, domani la casa non sarà solo un albero, ma un intero bosco, mi addormento e sogno di essere un’allodola che sta costruendo un nido. Cado e nel sogno non ci sono né acqua, né alberi, solo un’intenzione vaga di essere in questo mondo e in molti altri.

 

 

Così è la voce dell’amore

 

 

Con passo di volpe arriva

il mio amore, con passo

di neve silenzia il mondo,

con voce d’acqua canta

le stelle, con voce di stella

cade con la neve, così che

la volpe possa tracciare

una nuova pista e un desiderio,

perché non importa la direzione,

non il punto cardinale o il vento,

è importante solo questo sogno,

dove tu sei una volpe e io un lupo,

dove sbagliamo ogni momento,

sbagliamo sino a quando due

ululati all’unisono sprofondano

dai tempi remoti nel tempo e

c’è solo una traccia nella neve,

piume sparse, una porta che

si apre nell’aria, insieme

l’abbiamo già varcata, così

è la voce dell’amore, così

svaniscono gli amanti.

 

 

Vivo nella mia casa d’acqua, invento storie, le scrivo, questo è un buon modo per tenere a bada la nostalgia, per non sprofondare nella tristezza degli oggetti, per tenere segreto il tuo nome, per poterlo sussurrare solo nel tuo orecchio, nel tuo orecchio soltanto.

Oggi è mercoledì 3 novembre del secondo anno senza Carnevale e questa Cronaca 605 se ne sta quieta nella casa d’acqua, in attesa del bosco che immaginerò domani.

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