C’era una volta, e c’è ancora, una piccola
Cronaca novembrina che si stava preparando a uscire per il mondo.
Ma quando era ferma sulla soglia di casa, si
girò all’improvviso e con decisione affermò:
« Piove! È freddo! Fa buio presto e io non
esco! ».
L’esausta narratrice smise di scrivere e
cercò di farla ragionare:
« Ma dai, cosa vuoi che sia un po’ di
pioggerella! E poi quando uscirai mica sarai sola, troverai le tue 617 sorelle
maggiori. Loro conoscono bene sia il mondo che raccontano che il bosco delle
parole, dai, fidati, vai da loro ».
Ma la piccola e incerta Cronaca nuova decise
di restare ancora al calduccio tra la penna e la tastiera del computer e non ci
fu verso di convincerla a uscire.
Poi, però la narratrice trovò un biglietto
scritto con una grafia ancora acerba:
« Ciao, io esco, porto con me solo le cose
indispensabili vado nel bosco delle parole, poi torno, non preoccuparti per me».
Nel bosco delle parole cominciavano a vedersi
quelle lucine che lo illuminavano quando il sole calava. La narratrice ci era
stata più volte, quindi non aveva paura per l’avventurosa piccola Cronaca di
martedì 16 novembre del secondo anno senza Carnevale, ancora non ci racconta
nulla e le sue storie resteranno segrete, ma a volte è meglio così.
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