Estate, una manciata di giorni
rinchiusi tra le stagioni di mezzo, tra l’impazzire della vita che rinasce e il
lento cadere della vita che cede e si ripiega.
Pioggia, la pioggia d’estate, il petricore nell’aria che rapisce il naso, le foglie del fico che danno riparo agli uccellini, noi due insieme sul letto ad ascoltare la pioggia cadere.
Ciclone, compagno della pioggia, ti abbiamo visto avanzare dal filo dell’orizzonte sino alla spiaggia, la sabbia ha danzato felice e tutti siamo scappati al riparo.
Pane, lo spezziamo ogni giorno per rendere grazie al creato. Lo impastiamo anche, di mattina presto, per averne il profumo sospeso nell’aria per la colazione.
Sentiero, noi siamo nel mezzo, se lo imbocchiamo a destra andiamo verso la spiaggia, se lo imbocchiamo a sinistra attraversiamo il bosco e poi saliamo verso le montagne.
Vergogna, pudore, pentimento. Cosa ne sappiamo di questi sentimenti noi che viviamo immersi in un mondo di ordine e grazia?
Il poeta continua a tacere mentre leggo ad alta voce quel che le sue parole mi hanno suggerito. Questa lista muterà ogni giorno che la compileremo perché il tempo sarà diverso e noi pure che avremo attraversato questa estate e impregnati di pioggia, avremo affrontato il ciclone, spezzato il pane, imboccato il sentiero e provato vergogna per non averne provata mai.
Ora andiamo, sono le ultime sere, camminiamo nel blu del mare che colora le nostre impronte e la nostra fronte, leggera di ali e forte come la poesia.
Le sere blu d’estate, andrò per i
sentieri
graffiato dagli steli, sfiorando
l’erba nuova:
ne sentirò freschezza, assorto nel
mistero.
Farò che sulla testa scoperta il
vento piova.
Io non avrò pensieri, tacendo nel
profondo:
ma l’infinito amore l’anima mia
avrà colmato,
e me ne andrò lontano, lontano e
vagabondo,
guardando la Natura, come un
innamorato.
Oggi è la penultima domenica d’estate,
abbiamo cercato il mare e le onde. Ci siamo riposati e abbiamo aspettato che
una risposta arrivasse sino a noi. Ma il mare porta solo domande, domande,
domande….
Il giorno della Cronaca 189 è il tredicesimo del nono mese dell’anno senza Carnevale.
Le parole iniziali dei primi sei paragrafi:
estate pioggia ciclone
pane sentiero vergogna
sono una citazione da Abraham B. Yehoshua, Il poeta
continua a tacere, traduzione di Alessandro Guetta, Giuntina 1988.
La poesia Sensazione è di Arthur Rimbaud.
Nessun commento:
Posta un commento