Mi interessa? Mi serve? Lo guarderò, userò ancora? Ci sono
affezionata? Mi trasmette gioia o noia? Ho iniziato a frugare nella collezione
di bigiotteria e ho individuato due collanine di pasta di vetro, una beige a
filo singolo e l’altra rosa un filo e azzurro l’altro, ho anche scelto un
braccialetto di filo di rame e corallini che mi aveva fatto un’amica di
gioventù e poi un paio di orecchini ricavati da due piccole conchiglie bianche
e beige, molate e incastonate in un filo di metallo. Poi ho scelto anche un
paio di borsette mai usate, una tracolla di pelle arancione, molto anni Settanta
e poi anche una minuscola borsetta da sera in seta nera con ricami d’argento,
comprata ennemila anni fa. E ho pescato anche tra i libri comprati in doppio o
triplo negli anni per farne poi dono: Da
una stanza all’altra e Le lettere del
mio nome, Sognami ancora di Grazia Livi, i racconti di Katherine Mansfield
nell’edizione Oscar Mondadori, Nuove
Poesie. Requiem, Le elegie duinesi di R. M Rilke, Canone Inverso di Paolo Maurensig, A occhi aperti. Conversazioni con Matthieu Galey di Marguerite
Yourcenar, To the lighthouse di Virginia Woolf, Paula di Isabel Allende, In
fuga di Anne Michaels, Diario di una scrittrice di Virginia
Woolf, Il giunco mormorante di Nina
Berberova, Ci sono bambini a zig zag e
Vedi alla voce: amore di David Grossman, Vita breve di Katherine Mansfield di Pietro Citati, Le imperdonabili e Cuori pensanti di
Laura Boella, Rainer Maria Rilke. Un
incontro di Lou Salomé, Scrivere
giorno per giorno di Christian Scharf e Scrivere
Zen di Natalie Goldberg. È una strana manai quella di avere comprato libri
doppi per poi regalarli, ma sono contenta di averlo fatto, perché la maggior
parte sono ormai introvabili. La destinataria di questi doni è A., una ragazzina
bella e talentuosa, che ha studiato violino per moltissimi anni e ama leggere. Spero
che questi doni le piacciono, che i libri entrino a far parte del suo bagaglio
culturale e della sua anima. (So per certo che le sono piaciuti moltissimo!) E
sono così contenta di avere fatto dono di un pezzetto del mio mondo a una giovane
donna che sul mondo si sta affacciando. È anche questo il senso di farsi
mentori di giovani desiderosi di apprendere e io sono gioiosa perché lo sto
facendo. Dopo questo incontro pomeridiano è seguita una bella cena in famiglia
in un ristorante giapponese molto buono e questa Cronaca 810 di venerdì 27
maggio del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra, ha camminato
sul filo del tempo e si è goduta questi piccoli piaceri che la vita ci offre
anche in tempi tristi e difficili come questi.
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