Nel poco e nel difficile di questi giorni, sfoglio libri
di poesia come fossero oracoli. Cerco poesie che ricordo, rileggo poesie che ho
dimenticato. Questa è di Antonella Anedda, tratta da Notti di pace occidentale:
Maggio, notte
a mia madre e mio padre
Vento di maggio da Bonifacio a Corte, maestrale dalle
Bocche a ritroso fino a Santa Teresa e a sud del sud fino al Campidano.
Arcipelaghi a stella e furore di bellezza senza dei. Le mucche sfilano per la
festa di Sant'Efisio con le corna circondate di fiori, avanzano con il mare
luce-bianca sul dorso.
Laggiù - l'orizzonte. Qui - nella stanza - muore il cane
più amato con il muso socchiuso alla luce quasi finito da una mano invisibile.
È tutta chiusa nel vento questa giornata che è mercoledì 25 maggio del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa sua Cronaca 808 soffia in tutto questo vento.
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