lunedì 2 maggio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/785. Dove le nuvole si adeguano al cielo urbano



Scelgo la materia con cui costruire questo giorno: pietre, alberi, nuvole, il mio sguardo sul cielo. Dalla strada, che sta nel mondo più in basso, all’albero, creatura del regno intermedio, alle nuvole, che ci costringono a chinare il capo all’indietro per poterle guardare, o a sdraiarci su un prato e lasciare che il loro movimento, lento o veloce non importa, ci rubi lo sguardo e allo stesso tempo lo intessa di nuova luce e nuove percezioni.

Anche se si tratta di pietre, alberi e nuvole che appartengono alla città mai più silenziosa riesco, all’interno di questo paesaggio urbano, a ritagliare un paesaggio senza tempo che mi protegge lo sguardo e mi rallegra. Le nuvole urbane sanno di avere un cielo più piccolo a disposizione e si adeguano nelle forme per riuscire a mostrarsi comunque nella loro effimera bellezza.

 

 

In attesa di un nuovo stupore

 

Una margherita, il muso

di un cane, una pecora,

queste sono le nuvole

che attraversano il mio

cielo. Poi risplende il

fiore di un’immensa

gonna di taffetà, e così

una nuova favola attraversa

il vento e arriva sin quaggiù,

dove noi siamo sempre

in attesa di un nuovo stupore.

 

 

Così ho trascorso l’intera giornata ad ascoltare questa nuova favola, a catturare il canto del vento tra le foglie e a stupirmi della bellezza del mondo, nonostante la guerra, nonostante il dolore.

Oggi è lunedì 2 maggio del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra. Questa Cronaca 785 ancora svolazza insieme alle nuvole e alle favole.

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