Saccheggio ancora Balistica
di Billy Collins per il titolo di questa Cronaca e poi mi metto a girovagare in
questi versi:
E dovrei ricordare la luce
che entra dalle grandi vetrate a quest’ora del giorno
e mette in corsivo ogni cosa che tocca.
È davvero la luce che scrive il mondo, lo rende visibile.
Ma senza l’ombra il lavoro è imperfetto. E qui ricorro a un maestro dell’ombra
il giapponese Junichiro Tanizaki e il suo Libro
d'ombra:
“L'inchiostro di china acquarellato (il sumi e) è, tra i generi della pittura,
quello a cui vorrei paragonare la stanza giapponese. Dove l'inchiostro sfuma,
la è lo shoji; dove si addensa, là è è il toko no ma. Ogni volta che mi
accade di vedere un toko no ma di
particolare eleganza, mi meraviglia la dimestichezza che i Giapponesi hanno con
i segreti dell'ombra. Con quanta raffinatezza sono state distribuite luce e
oscurità! Niente di maniera e di artificioso: solo uno spazio spoglio, la
semplicità del legno, la nudità delle pareti. I raggi luminosi che vi penetrano
provocano, ora in questo, ora in quell'angolo, il raggrumarsi dell'ombra.
Osservate come minuscolamente annotti dietro i travicelli, o tra i fiori, o
sotto una mensola. Non è altro che ombra, comunissima ombra; e tuttavia, com'è
alto il silenzio nelle anfrattuosità dell'aria, e com'è inalterabile la quiete!
Non sarà forse condensata, in quelle chiazze taciturne, la cosa che gli
Occidentali chiamano: "il mistero dell'Oriente"? Anch'io da bambino,
ero percorso da un brivido, quando il mio sguardo si sviava in quegli angoli
del soggiorno, o del salotto, dove la luce non giungeva mai.
In verità, non esistono né segreti, né misteri: tutto è
magia dell'ombra”.
Così, presa tra luce e ombra, tra casa e giardino, tra
narrativa e poesia, continuo il mio imperfetto stare nella soglia, il luogo preciso
dove nascono sillabe e versi.
Oggi è giovedì 19 maggio del terzo anno senza Carnevale e
del primo anno di guerra e questa Cronaca 802 è una perfetta sintesi degli
opposti che si completano.
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