lunedì 23 maggio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/806. Come se non fossimo dotati dell’orecchio assoluto per il silenzio

 

 


Dato che il lunedì è sempre lunedì, mi abbevero alla fontana dell’amarezza indolente di noi fortunati abitanti occidentali e vado a pescare tra le poesie di Adam Zagajewski e ne scelgo una tratta da Prova a cantare il mondo storpiato (Interlinea, 2019), a cura di V. Parisi:

 

 

In prima persona plurale

 

A Julian Kornhauser

 

Indossiamo parole usate, enfasi e disperazione

corrose dalle labbra altrui,

camminiamo sulle botole dell’altrui spavento,

in un’enciclopedia scopriamo la vecchiaia,

di sera fingiamo che sia scoppiata la guerra,

conversiamo con Baczyński,

facciamo in fretta i bagagli,

ci ricordiamo dei poeti d’un tempo,

andiamo in stazione, condanniamo il fascismo,

e poi trionfalmente,

in uno scompartimento di prima classe,

in prima persona plurale,

diamo voce a tutta la nostra perspicacia,

come se non fossimo dotati

dell’orecchio assoluto per il silenzio.

 

 

 

Questa poesia mi ravviva il senso di impotenza e frustrazione per la guerra che non solo non finisce, ma si è come fermata in un tempo sospeso segnato dal battito moribondo dei siti d’informazione che hanno raffreddato l’enfasi guerresca di questi primi tre mesi di guerra. Così, forse è davvero meglio esercitare l’orecchio assoluto per il silenzio che ai poeti non può certo mancare. Oggi è lunedì 23 maggio del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 806 si tace con me per andare a dormire. 

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