mercoledì 4 maggio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/787. Un ramo di glicine spezzato che appartiene al giorno di ieri

 



Ci sono giorni come questo in cui non è semplice trovare un bandolo nella matassa delle ore e scegliere, alla fine della giornata, qualcosa di significativo che conservi il peso e il colore, la consistenza degli attimi e l’oblio che subito ne inghiotte la maggior parte. Così, decido di chiudere questa giornata come era iniziata.

 

 

Sotto il peso di tutti i nostri sogni

 

Non vi ho sentiti ritornare,

così come non vi avevo

sentiti partire. Non ci sono

state premonizioni o avvisi,

neon una sirena ha infranto

la nebbia del porto, non

una luce improvvisa che ha

sfregiato la notte. Solo non

c’eravate più e la vostra assenza

era un lupo triste nella

prateria e una stagione di

mirtilli e foglie lacere già

si nascondeva oltre la linea

chiara dell’orizzonte. Poi

ho trovato le tracce, incise

sulla corteccia e sulla pietra,

potevo iniziare a seguirvi,

potevo iniziare a cercarvi.

Fuori l’alba annaspava sotto

il peso di tutti i nostri sogni.

 

 

Tra i sogno e il suo ricordo ieri ho trascorso una giornata sul lago, il tempo non era clemente, c’era un vento gelido e non sono riuscita a fermarmi troppo  a lungo seduta sotto i glicini a leggere. Non avevo voglia di scriverne e così lo faccio con un giorno di ritardo

Oggi è mercoledì 4 maggio del terzo anno senza Carnevale e del primo giorno di guerra e questa Cronaca 787 sta annusando il ramo di glicine spezzato dal vento che abbiamo raccolto ieri.

Nessun commento: