sabato 21 maggio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/804. Ma ecco il primo uccello che consegna il suo canto


 


Svegliarsi il mattino presto di sabato, quando il mondo inizia a tirare il respiro e a prepararsi alla festa è uno dei momenti migliori della settimana. Oggi mi sveglio ancora in compagnia di Billy Collins.

 

Aubade

 

Se vivessi nella casa di fronte a me
e fossi seduto al buio
sul bordo del letto
alle cinque del mattino,

mi potrei chiedere che cosa ci fa
la luce accesa nel mio studio a quest’ora,
eppure eccomi alla mia scrivania
nel mio studio a chiedermi la stessa identica cosa.

So che non dovevo alzarmi così presto
per aprire con un coltellino
i pacchi di giornali all’edicola
come potrebbe pensare l’uomo della casa di fronte.

È ovvio che non sono un agricoltore o un lattaio.
E non sono l’uomo della casa di fronte
che siede al buio perché sonno
è sua madre e lui uno dei suoi tanti orfani.

Forse sono sveglio solo per ascoltare
il tenue stridulo tintinnio,
del tungsteno nell’unica lampadina
che ha lo stesso suono del fruscio degli alberi.

O il mio compito è solo quello di stare seduto immobile
come il bicchiere d’acqua sul comodino
dell’uomo della casa di fronte,
immobile con la fotografia di mia moglie in cornice?

Ma ecco il primo uccello che consegna il suo canto,
ed ecco il motivo del mio essere in piedi:
per catturare la canzone di tre note di quell’uccello
e aspettare ora assieme a lui una risposta.

 

Ma che risposta ho aspettato io per tutto il giorno? Nessuna risposta è arrivata, solo domande, domande a non finire sul tempo, sulla guerra, sulla vita e sulla morte.

Oggi è sabato 21 maggio del terzo anno senza Carnevale e del primo anno di guerra e questa Cronaca 804 ha passeggiato silenziosa con me tutto la giornata.

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