Di che colore è la lontananza? Azzurra, azzurra mi
risponde la poetessa Anne mentre continua a vagare nella via nomade che l’ha
rapita per sempre. Esiste dunque un per sempre? Solo nella poesia, solo nella
letteratura mi dico. Una cosa accade, un amore inizia e inizia di nuovo e per
sempre. Una cosa finisce, finisce un amore e per sempre continuerà a finire,
per questo posso continuare a scriverti nell’azzurro delle lontananze. Posso poi
fermarmi sul limitare della sera e aspettare che le stelle inizino a brillare
per poter intessere anche il mio scialletto che diventerà così un manto regale.
E con le stelle mi fermerò a respirare la notte, a lasciare che tutto il tempo
scivoli nel tempo, come acqua che ritorna nel pozzo senza che nessuno se ne sia
dissetato. Così verremo trascinati verso le sorgenti del giorno e potremo
fermarci ad ascoltare il canto del merlo e scambiarlo per quello dell’allodola.
Così scrive Anne Perrier nel libro La via nomade:
Alzata prima dell’alba
getto al vento queste parole
manciata di semi dedicati
al mondo alato del giorno.
Per questo sabato di studio e di psicoanalisi ho scelto
come compagna la poesia di Anne Perrier e come mi parlano le sue poesie!
Così nelle pause leggo e rileggo questi versi brevi e
fulminanti e ne offro alcuni anche a voi lettori:
Nell’attimo in cui un limone maturo cade
sul palmo del giorno
i miei occhi ritrovano la freschezza
dell’infanzia.
Sì è proprio così, basta un limone e noi siamo creature d’infanzia
e di lontananza. Anche in questo sabato 7 maggio del terzo anno senza Carnevale
e del primo anno di guerra e questa Cronaca 790 profuma come un limone bello
grosso e succoso.
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