Ogni giorno mi chiedo, già subito al risveglio, cosa
accadrà, non tanto di nuovo, ma di inaspettato. Mi sveglio quasi sempre con dei
versi che mi ronzano in testa, prendo appunti e li metto da parte nel granaio
dell’immaginazione. Esco molto presto a passeggiare, respiro l’aria incerta,
scruto il cielo e mi chiedo se farà pioggia o bel tempo, in quegli istanti dove
ancora il sole non è alto nel cielo e dove la luce potrebbe virare sul grigio o
sull’azzurro in qualunque momento. Mi piacciono queste mie oziose passeggiate,
fatte come se il mondo fosse solo un posto bello e sereno, gioioso. Il mattino
presto vedo sempre le rondini sfrecciare e questo è un altro motivo di
allegria. Così intanto che cammino lascio che i versi arrivino così come fanno
le onde piccole sulla spiaggia ancora deserta.
Una goccia lucente e
questa poesia
Di che colore è la poesia stamane?
Nasce azzurra, striata d’argento,
cresce nel tempo e attraversa
le nuvole, sussurra al vento
queste parole nuove e noi,
sulla terra restiamo in attesa
della pioggia e dell’ispirazione.
Pioverà allora? Dipende dal vento
e dal poeta, ha risposto il cielo
e ci ha mandato una goccia lucente
e questa poesia.
Tutta questa giornata, lunedì 9 maggio del terzo anno
senza Carnevale e del primo anno di guerra si è avvolta intorno a questi versi
e poi li ha lasciati in questa Cronaca 792 bagnata dalla pioggia e dalla
poesia.
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