Bisogna
restare saldi anche nel pieno della tempesta, governare la propria barca e
sperare che il vento cali e le rive tornino visibili.
Dobbiamo credere al melograno che imita il rosso dei campi di papaveri con il suo succo dolce e aspro allo stesso tempo.
Dobbiamo credere al giallo delle foglie che imitano la scia dorata del carro del sole. Non dobbiamo smettere di credere anche quando le giornate passano senza il conforto di chi amiamo accanto, ma sempre con una poesia acciambellata nell’incavo della nostra spalla.
Fermo posta
Oh, tutto va
bene,
come componi
la tua poesia,
melodioso
recitativo,
e tu, cauto,
con moto,
e tu,
grammatica tormentata,
rimata e
sfilacciata,
un grido
nella notte.
Oggi, però,
devo fare diversamente,
senza troppe
parole,
come la luna
risplende
attraverso
la zanzariera, qui
sul mio
letto,
così
semplice
e
silenziosa.
Sono un
abbraccio le poesie che amiamo, una consolazione e un dono in queste giornate
di nebbia e poca luce. Il gelo si è ormai impadronito delle nostre case e la
luna regna appesa ai lampioni, qui nella città silenziosa, dove gli sguardi si
incrociano sopra le mascherine e chissà come nascono i nuovi amori se i sorrisi
restano celati?
Riconoscimento
Allora vide
nel parco di
Charlottenburg
un’ombra
stagliarsi contro il sole
circonfusa
di una luce
che lo
accecava.
Sguardi di
un attimo.
Timido quello
di lei,
in armonia
col cader delle foglie,
il nero
dello stagno,
il freddo di
un’altra vita.
Cosa vedeva?
Un uomo su
una panchina
Che sogna
una poesia.
Autunno, quasi sera.
I corvi rincasavano,
macchie gracchianti.
Oggi nessuno
è rincasato perché nessuno è uscito, né qui nella Casa delle Parole, né laggiù
nella città silenziosa, né nel Monastero di Colorno e nella Biblioteca di
Babele dove i poeti fanno conoscenza tra di loro e Nooteboom assedia Borges e gli
recita la poesia che domani trascriverò per voi.
Nessuno è uscito e io vi immagino intenti nelle vostre letture, nella scrittura, nei sogni ad occhi aperti, nelle piccole gioie fatte d’aria e sogni notturni. In quell’ultimo sogno dove eravamo insieme, felici.
La Cronaca 265 sorge nel tardo pomeriggio di sabato 28 novembre dell’anno senza Carnevale. Anche le poesie odierne sono di Cees Nooteboom, tradotte da Fulvio Ferrari per la raccolta Luce ovunque. 2012 - 1964, Einaudi 2016.
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