La vita ha
radici trasparenti di cui non siamo consapevoli, almeno fino al giorno in cui
uno strappo inaspettato ce ne fa sentire la presenza.
Queste radici
non sono solo la storia della nostra vita, sono l’insieme delle abitudini che nel
tempo abbiamo prima creato e poi consolidato.
Proprio per
le loro intrinseche proprietà le abitudini hanno regole precise e sono l’esoscheletro
della nostra vita.
Partiamo dal
mattino presto, il caffè lo bevete in casa o al bar? Mangiate biscotti o
brioche? Bevete una spremuta d’arancia o un succo di frutta? Uscite di casa
prima o dopo le 7:30?
Chi mai si
fermava a pensare a queste piccole cose che disegnavano l’inizio di ogni giornata?
In un lento
disfarsi del quotidiano ci siamo opposti con pazienza, canti e determinazione. Poi
l’estate ha restituito una parvenza di normalità, ma era frutto di un errore di
prospettiva madornale.
Ora è di
nuovo freddo e fa buio presto, le vacanze di Natale sono un’incognita. Forse, l’anno
senza Carnevale diventerà anche l’anno senza Natale.
Tutte rinunce,
niente progetti, le radici sono visibili e ricoperte di fuliggine. E poi c’è la
città che oscilla tra l’implosione e la disperazione.
Ma penso che
sia questo il momento per prendersi cura delle nostre radici, che non sono solo
abitudine di gesti e percorsi. In una via misteriosa riscopro in me echi della
vita dei miei genitori, un modo di chinare il capo sulla spalla destra, il
gesticolare vivace delle mani, un sorriso gentile che si apre sul mondo.
Anche questi
giorni diventeranno radici e abitudini, avremo appreso il piacere di
trascorrere più tempo in casa e meno tempo sui mezzi pubblici, di fare
colazione con un caffè della moka e una torta fatta in casa.
Oggi ho
fatto una lunga passeggiata in giro per il quartiere e ho sfidato il sole a
splendere più di quanto non splenda la speranza che porto in me.
Scrivo perché
mi dà gioia farlo, pubblico queste Cronache perché mi piace farlo, anche quando
non è successo nulla, o sembra che non sia successo nulla, quando lo sguardo è
tutto concentrato sulla New York letteraria di Paul Auster e la Londra di
Virginia Woolf. Un giorno torneremo a viaggiare non solo con la mente e la
memoria.
Ci saranno
passi su sentieri mai percorsi e nuovi volti che ci sfioreranno, nuovi desideri
e nuove storie da raccontare.
Oggi è lunedì
23 novembre dell’anno senza Carnevale. Le radici sonnecchiano davanti al fuoco
con le parole, questa stanza è sempre più affollata, mancano solo i gatti che
stanno giocando sul letto e intorno al mio cuore.
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