lunedì 23 novembre 2020

Cronache dall’anno senza Carnevale/260: ci saranno nuovi passi su sentieri mai percorsi e nuove storie attraverso le strade

 

La vita ha radici trasparenti di cui non siamo consapevoli, almeno fino al giorno in cui uno strappo inaspettato ce ne fa sentire la presenza.

 

Queste radici non sono solo la storia della nostra vita, sono l’insieme delle abitudini che nel tempo abbiamo prima creato e poi consolidato.

 

Proprio per le loro intrinseche proprietà le abitudini hanno regole precise e sono l’esoscheletro della nostra vita.

 

Partiamo dal mattino presto, il caffè lo bevete in casa o al bar? Mangiate biscotti o brioche? Bevete una spremuta d’arancia o un succo di frutta? Uscite di casa prima o dopo le 7:30?

 

Chi mai si fermava a pensare a queste piccole cose che disegnavano l’inizio di ogni giornata?

 

In un lento disfarsi del quotidiano ci siamo opposti con pazienza, canti e determinazione. Poi l’estate ha restituito una parvenza di normalità, ma era frutto di un errore di prospettiva madornale.

 

Ora è di nuovo freddo e fa buio presto, le vacanze di Natale sono un’incognita. Forse, l’anno senza Carnevale diventerà anche l’anno senza Natale.

 

Tutte rinunce, niente progetti, le radici sono visibili e ricoperte di fuliggine. E poi c’è la città che oscilla tra l’implosione e la disperazione.

 

Ma penso che sia questo il momento per prendersi cura delle nostre radici, che non sono solo abitudine di gesti e percorsi. In una via misteriosa riscopro in me echi della vita dei miei genitori, un modo di chinare il capo sulla spalla destra, il gesticolare vivace delle mani, un sorriso gentile che si apre sul mondo.

 

Anche questi giorni diventeranno radici e abitudini, avremo appreso il piacere di trascorrere più tempo in casa e meno tempo sui mezzi pubblici, di fare colazione con un caffè della moka e una torta fatta in casa.

 

Oggi ho fatto una lunga passeggiata in giro per il quartiere e ho sfidato il sole a splendere più di quanto non splenda la speranza che porto in me.

 

Scrivo perché mi dà gioia farlo, pubblico queste Cronache perché mi piace farlo, anche quando non è successo nulla, o sembra che non sia successo nulla, quando lo sguardo è tutto concentrato sulla New York letteraria di Paul Auster e la Londra di Virginia Woolf. Un giorno torneremo a viaggiare non solo con la mente e la memoria.

 

Ci saranno passi su sentieri mai percorsi e nuovi volti che ci sfioreranno, nuovi desideri e nuove storie da raccontare.

 

Oggi è lunedì 23 novembre dell’anno senza Carnevale. Le radici sonnecchiano davanti al fuoco con le parole, questa stanza è sempre più affollata, mancano solo i gatti che stanno giocando sul letto e intorno al mio cuore.

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