martedì 1 febbraio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/695. Parigi a Milano e New York accanto

 

 


 

Dopo una giornata trascorsa sul lago il rientro in città è sempre destabilizzante, soprattutto perché cambiano la qualità dell’aria e la qualità del silenzio che qui è sempre un silenzio che se ne sta nascosto in mezzo al rumore del traffico, a quello dei passi sul selciato e a quello delle voci umane. Certi giorni, come oggi, mi sembra quasi che il silenzio se ne stia a fluttuare nell’aria come avvolto in centinaia di bolle di sapone che scoppiano quando sfiorano le parole che aleggiano nell’aria e le rivestono di un abito nuovo. Le parole hanno bisogno di silenzio per tornare a scintillare e continuare a librarsi come se fossero nuvole o farfalle. Dopo la giornata lacustre sono andata alla Libreria delle Donne a cercare dei libri che mi interessavano e mi sono fermata un po’ a chiacchierare con le ragazze. Quando ho preso il tram per tornare a casa era già piuttosto tardi ed è successo l’imprevisto, un incidente ha bloccato la linea tra corso Magenta e piazzale Baracca, così il tram ha deviato dal suo percorso e ne ha intrapreso un altro che mi ha portato in zone della città che non frequento molto spesso. A un certo punto siamo sbucati ai piedi delle Tre Torri e una ventata di New York si è installata nell’aria luminosa della sera mentre ai loro piedi si stagliava l’ultima vestigia della vecchia Fiera Campionaria, cioè il Palazzo delle Scintille, noto ai più soprattutto per essere, al momento, un hub vaccinale. Così quel palazzetto in stile Liberty ha trascinato qui anche un pezzetto di Parigi, quella vera e quella solo sognata o letta. Come la Parigi Atlantide del meraviglioso romanzo Il testamento francese di Andrei Makine che sto rileggendo. A parte Milano, sono proprio Parigi e New York le mie due città preferite ed è stato bello averne il sentore così all’improvviso. Quando sono arrivata a casa, alla fine, era già molto tardi, ci ho impiegato più del doppio del tempo che il tragitto comporta di solito, ma sono stata contenta di avere visto le città nella città in maniera così inaspettata.

 

 

Le ombre che mi seguono silenziose

 

Nella mia città ideale non

trovo solo interi quartieri

della mia città natale e

aspri paesaggi calabresi

che si nascondono con

i Navigli, dietro anse segrete

che solo io conosco. Ci sono

interi palazzi e vie di altre

città amate, di epoche diverse

e di diversi cuori. Forse anche

frammenti della mia ombra

che ho lasciato in quei

luoghi e che continuano

a seguirmi silenziosi.

 

 

 

Oggi è martedì primo febbraio del terzo anno senza Carnevale e questa Cronaca 695 scintilla come Parigi ed è caotica come New York e molto milanese come la mia città.

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