sabato 26 febbraio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/720. Un mattino di sole, una città degli anni Settanta, una città notturna

 



Alla ricerca di una normalità sempre più difficile, sconcertata come tutti per quanto accade in Ucraina, mi dedico alle faccende che mi ero ripromessa di fare. Scelgo oggetti, butto oggetti, mi fermo a ricordare con oggetti in mano che non so se tenere o eliminare. Poi vado al mercato di quartiere del sabato mattina con mio fratello e compriamo pollo arrosto, patate al forno, peperoni ripieni. Dal pizzicagnolo olive taggiasche denocciolate, olive greche, olive pugliesi e lupini di cui mia madre andava matta e che non mangiavo da anni. Sembra una giornata qualunque di pre-pandemia, c’è il sole, incontriamo persone conosciute. Scopro che la vecchia panetteria è chiusa per sempre e che non riaprirà. Sono qui, nella mia città, preparo il pranzo, scaldo un po’ di pollo eppure nelle orecchie sento il cigolio dei carri armati che avanzano e il fragore delle bombe che esplodono, troppa immaginazione come sempre?

Nel pomeriggio inizio a seguire un nuovo laboratorio con Fiammetta, ritrovo vecchi amici e un tema nuovo da affrontare con curiosità e passione. “Il romanzo del paesaggio. Sublime contemporaneo” è un percorso dove andremo a esplorare, osservare e narrare il paesaggio italiano a partire dall’osservazione di luoghi, paesaggi e opere che suscitano emozioni sublimi o il sentimento del sublime. Il paesaggio italiano è quanto di meglio ci sia al mondo, le tre ore filano via e riesco a non pensare a cosa a accadendo in Ucraina. Dopo il laboratorio vado a una prima visione privata del nuovo film di Valeri Finessi, Donnarte dedicato alla nota gallerista Gigliola Rovasino che è presente. Una balda ottantenne sorridente e disponibile che ha attraversato il secolo scorso a contatto con le avanguardie artistiche e che ha gestito per anni la nota Galleria di Porta Ticinese che ho visitato pure io. Tra le mostre da lei ospitate c’è n’è una che voglio ricordare: Solidarietà transatlantiche. La Mostra Incessante per il Cile a Milano (1973-1977).

Per arrivare nello studio di Alberto Calcinai che ospita la proiezione, prendo la famosa filovia 90, la circolare destra, per un certo numero di fermate. Una Milano antica si dispiega sotto i miei occhi e una volta di più sento quanto sia grande il mio amore per questa città. Il film è davvero bello, emozionante ritrovare le immagini di quella Milano che non esiste più. Il padrone di casa è un noto fotografo e decine di sue fotografie adornano i muri, un altro elemento di piacere estetico in una serata ben riuscita, dove il mondo reale del presente è rimasto fuori dal perimetro delle stanze dove ho abitato in questo strano sabato di fine inverno, il 26 febbraio del terzo anno senza Carnevale con questa Cronaca 720 che sta girovagando nella notte in cerca di ispirazione. Mi fermo qui stasera, perché nonostante tutta la bellezza che mi ha circondato, continuo a sentire i carri armati e le bombe. La fotografia della Galleria fa parte dell’archivio dell’artista Giovanni Rubino.

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