Una giornata gelida di pioggia, niente passeggiate, molto
lavoro e nessuna poesia che bussa alla mia porta. Sono inutili i tentativi
della Cronaca di irretirmi, me ne sto bene al calduccio anche senza il calore
delle mie stesse poesie. Preferisco leggerne questa sera e recupero diversi
testi di Gottfried Benn, tutti molto belli, sul blog Poesia in rete e decido di prenderne uno per la mia scrittura
quotidiana.
Brina
Qualcosa si è dissolto
dalle arie nebulose e di notte
è cresciuto come un’ombra bianca
lungo l’abete, l’albero, il bosso.
E risplendeva come il morbido
bianco che cade dalle nubi,
e redimeva in silenzio un mondo buio
tramutandolo in pallida bellezza.
Mi piace sempre quando la poesia arriva come risposta a
domande che non ho fatto, che ancora non ho fatto. Così continua a leggere Benn,
vado a prendere i suoi libri e mi metto comoda, con questa Cronaca 709
acciambellata come un gatto davanti al fuoco. Forse cadrà la neve, forse
qualcuno si sveglierà nel cuore della notte e aprirà a caso un libro o questo
blog e le stesse risposte lo raggiungeranno e le domande si materializzeranno
come il nostro fiato nelle albe invernali e il gelo inciderà nuove sillabe
sulla finestra che protegge il mondo dal nostro sguardo. Oggi è martedì 15
febbraio 2022, il terzo anno senza Carnevale.
la poesia di Gottfried Benn, tradotta da Paola Quadrelli è stata pubblicata dalla rivista “Poesia”, Anno XV, Gennaio 2002, N. 157, Crocetti Editore.
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