giovedì 3 febbraio 2022

Cronache dagli anni senza Carnevale/697. Per quelli che scrivono di notte

 



 

 

L’amicizia e l’amore, i libri letti e quelli scritti, la stagione che muta, il sole che cala sempre più tardi, la luce chiara, l’intelligenza luminosa di un’amica adorabile, il buon cibo, la passeggiata nella città pre-serale, la consapevolezza di avere ben lavorato e la gioia di ricominciare domattina. Questo è il bello dell’essere vivi e di vivere in una città che amo e che conosco ogni giorno sempre meglio. Mi interessa sempre più esplorare i quartieri che ancora non conosco bene, visitare antichi palazzi che portano pezzi di storia in sé, leggere libri che sono pieni di storie sconosciute e gongolare per queste storie e vederne i personaggi, appesi come una scimmietta al ramo preferito. Poi leggere gli incipit dei nuovi racconti di questa giovane mente luminosa e non vedere l’ora di leggere il seguito. E poi, a fine giornata, immergersi nello studio, nella casa e nella città ormai silenziose e pronte alla notte che per me è stato sempre il momento migliore, forse perché ho iniziato a lavorare quando ero molto, molto giovane e la notte è stata la compagna degli studi universitari e anche della scrittura. Forse per questo sono una creatura più notturna che diurna, perché il buio è amico, favorisce il raccoglimento, la riflessione e la scrittura, l’introversione, mentre il giorno è tutto slancio verso il mondo e per il mondo.

 

 

 

Non so dove mi porterà il fiume

 

Ho smesso da tempo di

contare le ore passate

sui libri di notte, non so

più quante sono, ma

continuo a provare la stessa

meraviglia, a sorridere nel

buio e a continuare a

esplorare tutto il mondo

che i libri custodiscono

e mi donano, pagina

dopo pagina. Poi scrivo

anch’io, seguo una vaga

idea, un frammento, anche

una piccola suggestione e

non so dove arriverò. Fuori

è davvero molto buio e limpido,

intravedo le stelle e poi

torno alla scrivania e apro

un quaderno e scrivo. Non

so dove mi porterà il fiume.

 

 

Ecco che posso concludere con questo desiderio di altrove e di scoperta anche questa Cronaca 697 di giovedì 3 febbraio del terzo anno senza Carnevale che adesso mi si siede accanto mentre continuo a scrivere.

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