L’amicizia e l’amore, i libri letti e quelli scritti, la
stagione che muta, il sole che cala sempre più tardi, la luce chiara, l’intelligenza
luminosa di un’amica adorabile, il buon cibo, la passeggiata nella città
pre-serale, la consapevolezza di avere ben lavorato e la gioia di ricominciare
domattina. Questo è il bello dell’essere vivi e di vivere in una città che amo
e che conosco ogni giorno sempre meglio. Mi interessa sempre più esplorare i
quartieri che ancora non conosco bene, visitare antichi palazzi che portano
pezzi di storia in sé, leggere libri che sono pieni di storie sconosciute e gongolare
per queste storie e vederne i personaggi, appesi come una scimmietta al ramo
preferito. Poi leggere gli incipit dei nuovi racconti di questa giovane mente
luminosa e non vedere l’ora di leggere il seguito. E poi, a fine giornata,
immergersi nello studio, nella casa e nella città ormai silenziose e pronte alla
notte che per me è stato sempre il momento migliore, forse perché ho iniziato a
lavorare quando ero molto, molto giovane e la notte è stata la compagna degli
studi universitari e anche della scrittura. Forse per questo sono una creatura
più notturna che diurna, perché il buio è amico, favorisce il raccoglimento, la
riflessione e la scrittura, l’introversione, mentre il giorno è tutto slancio
verso il mondo e per il mondo.
Non so dove mi
porterà il fiume
Ho smesso da tempo di
contare le ore passate
sui libri di notte, non so
più quante sono, ma
continuo a provare la stessa
meraviglia, a sorridere nel
buio e a continuare a
esplorare tutto il mondo
che i libri custodiscono
e mi donano, pagina
dopo pagina. Poi scrivo
anch’io, seguo una vaga
idea, un frammento, anche
una piccola suggestione e
non so dove arriverò. Fuori
è davvero molto buio e limpido,
intravedo le stelle e poi
torno alla scrivania e apro
un quaderno e scrivo. Non
so dove mi porterà il fiume.
Ecco che posso concludere con questo desiderio di altrove e di scoperta anche questa Cronaca 697 di giovedì 3 febbraio del terzo anno senza Carnevale che adesso mi si siede accanto mentre continuo a scrivere.
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